Compaq, un’avventura durata vent’anni

Quello che fino a poco tempo fa è stato il marchio del primo produttore al mondo di personal computer andrà a scomparire, chiudendo un ciclo breve, ma intenso.

La proposta d’acquisto di Compaq da parte di Hp mette fine a una delle più interessanti avventure dell’era digitale, cresciuta negli anni grazie a un solido spirito imprenditoriale e d’innovazione, ma condannata dall’incapacità di adattarsi al cambiamento. L’azienda nacque nel 1982 dall’iniziativa di tre ex ingegneri di Texas Instruments (Rod Canion, Jim Harris e Bill Murto), che volevano realizzare una versione portatile dell’allora pc di Ibm. Decisivo fu l’incontro con il finanziatore Ben Rosen, che divenne anche presidente della nuova realtà. Solo un anno dopo, Compaq era già entrata in Borsa e in breve tempo scalò la lista delle Fortune 500 americane. Una prima frenata si ebbe nel 1991, quando Canion fu costretto a lasciare la guida della società, perché incapace di accettare il passaggio del mercato pc dall’ambito professionale (con margini elevati) a quello di massa. Arrivò al suo posto Eckhard Pfeiffer, che impostò una politica commerciale più aggressiva, facendo aumentare così i volumi di vendita e portando l’azienda al vertice mondiale dei pc. Ma questa crescita, di fatto, conteneva i germi della distruzione. Nel 1998, con lo sbarco in Borsa, si materializza il fenomeno Dell, forte di un modello basato sulla vendita diretta di prodotti su misura. Compaq non è riuscita da allora ad adattarsi del tutto a questo nuovo cambiamento, mantenendo un precario equilibrio fra la necessità di introdurre nuove politiche di vendita, ma senza scontentare la tradizionale e solida rete di rivenditori.
L’altro difficile passaggio della storia recente di Compaq è legato all’acquisizione di Digital, avvenuta nel 1998. L’ambizione di diventare un’azienda It a tutto tondo si è scontrata con un processo di integrazione più tribolato del previsto, che ha “distratto” il management dal precedente core business (aprendo la via a Dell) e ha inizialmente fatto crollare la profittabilità dell’azienda. Quest’ultimo fenomeno ha causato il dimissionamento, nel 1999, di Pfeiffer, che ha ceduto il posto a Michael Capellas, oggi presidente della nuova società in merge con Hp. Sotto la sua guida, si è concretizzata la trasformazione in azienda di servizi informatici, allentando la dipendenza dal personal computer. Ma l’andamento finanziario è rimasto piatto e quest’anno sono arrivati forti licenziamenti. A questo punto, l’integrazione in Hp appare una mossa meno sorprendente di quanto poteva sembrare a botta calda.

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