Compaq scommette sul Virtual Storage e sui servizi

Se per anni Compaq è stata identificata con il segmento dei pc e dei server è definitivamente ora di cambiare idea. Non che abbia deciso di abbandonare un segmento in cui è tradizionalmente una delle società leader, maquanto …

Se per anni Compaq è stata identificata con il segmento dei pc e dei
server è definitivamente ora di cambiare idea. Non che abbia deciso
di abbandonare un segmento in cui è tradizionalmente una delle
società leader, maquanto è stato possibile osservare all’Ensa@Work,
un incontro con stampa specializzata, clienti e partner svoltosi
all’inizio Marzo a Siviglia, ha permesso di misurare l’ampiezza del
suo impegno nel settore emergente dello storage.
La strategia che aveva portato la società a sviluppare la sua
architettura ENSA (Enterprise Network Storage Architecture) è ora
stata consolidata con un ulteriore passo verso una maggior
indipendenza tra apparati e applicazioni ottenuta con una tecnologia
riferita come VersaStor.
Con VersaStor, ha illustrato Mark Lewis, Vice President
dell’Enterprise Storage Group di Compaq, si viene a disporre di una
architettura SAN di tipo aperto in cui possono prendere parte
apparati di fornitori diversi e che permette di rendere indipendenti
le applicazioni dalla allocazione fisica degli apparati di storage.
Questi ultimi vengono gestiti in modo virtuale e trasparente nei
confronti delle applicazioni disaccoppiando i due mondi e rendendo
indipendenti le applicazioni dall’allocazione effettiva delle
informazioni. In pratica, sia che le stesse siano memorizzate su SAN,
NAS o DAS la loro gestione è realizzata da VersaStor in modo virtuale
e trasparente per l’applicazione.
Secondo Mark Lewis, con VersaStor è quindi possibile semplificare
enormemente le problematiche di gestione delle funzioni di storage ed
incidere in modo significativo sui costi di un settore dell’IT che
entro il 2003, secondo Forrester research, interesserà il 75% del
budget totale dedicato all’IT.
Con l’architettura VersaStor Compaq si è inoltre posta l’obiettivo di
eliminare un altro dei colli di bottiglia che preoccupano IT manager
e Service provider, quello dei limiti di memoria di un sistema di
storage. Con il concetto di virtualizzazione il manager IT non si
deve più preoccupare dei limiti di espansione di un sistema ma può
creare un sistema di centinaia di terabyte mediante la distribuzione
in rete di diverse soluzioni di storage e non deve neanche
preoccuparsi di sapere quanta memoria è disponibile. é VersaStor, ha
illustrato Lewis, che si preoccupa di trovare ed allocare la quantità
di storage necessaria per la specifica applicazione.

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