Commissione Europea: presto una decisione sul roaming

E’ atteso per il prossimo mese il parere definitivo della Commissione Europea sui presunti illeciti commessi dagli operatori di telefonia mobile in materia di roaming. I correttivi già ci sono, resta da stabilire se saranno considerati adeguati

27 febbraio 2004 La Commissione Europea sarebbe
prossima a risolvere uno dei punti più spinosi nell’area della telefonia mobile:
le commissioni per il roaming.
Di fatto, allo stato attuale,
ai clienti delle compagnie telefoniche viene chiesto di pagare una cifra
compresa tra 10 centesimi e 1 euro (il che vuol dire che in mezzo ci sta davvero
tutto) per effettuare chiamate in Paesi diversi da quello di
appartenenza.
Impossibile (almeno fino a qualche mese fa) scegliere quale
sarebbe stato l’operatore che avrebbe gestito la chiamata nè sapere a
quanto avrebbe potuto ammontare  l’addebito per la
connessione richiesta.
La commissione ha iniziato a indagare sul problema sin
dal 2000, con una attenzione particolare a Germania e Gran Bretagna
dove il roaming risultava essere più costoso.
Lo scorso anno, in modo
autonomo, un certo numero di operatori avevano dato vita a due
alleanze
del tutto simili nelle finalità, per garantire
ai rispettivi clienti tariffe di interconessione più economiche, con in più
la possibilità di consentire al cliente la scelta tra più operatori ai quali
richiedere una connessione a tariffe predefinite.
Due alleanze, dunque, che
andavano a contrastare con l’iniziativa lanciata a sua volta da
Vodafone sotto l’ombrello Eurocall, per
consentire ai propri clienti la connessioni alle diverse reti Vodafone europee a
tariffe agevolate.
Intanto però i lavori della commissione procedono e il
mese prossimo dovrebbe essere promulgata la sentenza definitiva che chiarirà se
gli operatori coinvolti nell’inchiesta  abbiano o meno commesso illeciti di
natura tariffaria.
Una volta rilasciato il parere definitivo, la commissione
prenderà in esame sia la posizione di Vodafone e del servizio Eurocall, sia
quella delle due alleanze.
Se illecito ci fosse e se le contromisure
adottate fossero considerate adeguate, le sanzioni potrebbero essere minime e
comunque riferite solo al periodo antecedente l’adozione delle misure
correttive.

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