Come va l’Ip? «Potrebbe andar meglio»

NextiraOne prova a fare il punto sull’utilizzo delle reti Ip in Italia e in Europa. Voglia di sicurezza e di competenze. Da noi il VoIp pare aver sfondato.

Interessante ricerca condotta a livello europeo da NextiraOne in sette paesi (oltre al nostro, anche in Austria, Francia, Portogallo, Spagna, Svizzera e Uk), sentendo, a campione alcuni It manager.


Con questa iniziativa, il provider ha cercato di comprendere lo stato dell’utilizzo delle reti Ip in azienda, giungendo alla conclusione che esiste un gap tra domanda e competenze.


Per quanto riguarda l’Italia, circa tre aziende su quattro di quelle sentite hanno maturato esperienza nelle infrastrutture di reti locali, ma confessano limitate competenze nell’Ip, che risolvono affidandosi all’outsourcing.


La sicurezza è il problema principale per il 79% delle aziende nazionali intervistate. Solo il 10% delle persone che hanno risposto vanta esperienze in quest’area e circa la metà (47%) impiega al massimo tre persone con competenze base di Internet protocol.
Per il 37% esiste un problema di budget ridotti.


E, moderata sorpresa, secondo il 26% delle aziende italiane il VoIp è l’applicazione basata su Ip maggiormente diffusa.


Complessivamente, cioè su un terreno paneuropeo, secondo la maggior parte delle aziende sentite (23%) la sicurezza è un aspetto imprescindibile per implementare e mantenere un’infrastruttura Ip ed è anche l’area dove le imprese europee si considerano più deboli (per il 9.3%).


I requisiti fondamentali richiesti dopo la sicurezza, sono il controllo della qualità del servizio delle applicazioni business critical (18%), la gestione del design e dell’engineering dell’infrastruttura (13%).


Un gap di competenze si registra nella fornitura delle applicazioni: solo l’8,4% delle imprese la cita come l’area di competenza professionale in cui si sente più forte.
Le aree in cui le aziende intervistate si sentono a posto sono quelle in un certo senso traadizionali la gestione dell’infrastruttura delle reti locali (19%), la comunicazione dati (16%) e le infrastrutture di computing (18%).


In sostanza, integrazione delle reti e misurazione della qualità del servizio rimarranno le priorità per il 2006. E Yankee Group fa da coro all’indagine di NextiraOne, dato che ha recentemente stabilito che il 95% delle multinazionali ha intenzione di convertire le proprie reti in Ip.


Quanto ai rimedi per ovviare a lacune e insicurezze, lo studio evidenzia che le aziende europee cercano di utilizzare service provider e il recruiting di competenze: tre su cinque di loro hanno risposto che vorrebbero utilizzare un system integrator per installare o aggiornare la propria rete Ip.

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