Come va l’informatica online

Il commercio elettronico resiste anzi aumenta il fatturato. diminuiscono i pure player e aumentano i rivenditori di prodotti hi tech

Che fine ha fatto l’e-commerce? Nonostante le vicissitudini della new economy resiste, anche se le cifre rimangono modeste. A fotografare la situazione dei negozi on line ci ha pensato l’Anee (Associazione dei servizi e contenuti multimediali) che stima in 1700 i punti vendita italiani di commercio elettronico contro i 1040 dello scorso anno. Il tasso di mortalità è stato del 25,5%, mentre il valore totale del mercato è di 1280 miliardi di lire contro 840 dello scorso anno.
La maggior parte dei decessi corrisponde a imprese presenti solo web che hanno fatto spazio a società che accanto a una notevole presenza fisica ne hanno abbinata una virtuale. “Passata la sbornia della new economy – aggiunge Roberto Liscia consigliere delegato Anee – alle start up si stanno sostituendo realtà molto più solide”. Da Internet come unico canale di vendita si è passati alla rete come uno dei canali a disposizione per raggiungere il consumatore che può acquistare i prodotti dell’azienda anche dove questa non è presente con negozi fisici.
In rete vendono soprattutto alimentari (19,2% dei negozi presenti sul Web), prodotti informatici (12,9%), arredamento per la casa (11,4%) e libri (7,8%). Poco spazio hanno i viaggi (3,9%) e il settore che riguarda banche/finanze e assicurazioni all’ultimo posto con l’1,9%. Rispetto allo scorso anno l’incidenza sul totale degli alimentari cresce del 5,9%, l’elettronica di consumo/telefonia del 2,9%, i viaggi dello 0,6%, mentre sono in leggero ripiego i negozi di informatica che diminuiscono dello 0,1%, i libri (-3,6%) e soprattutto gli shopping center che dovevano essere una sorta di paradiso per le Pmi e diminuiscono il loro peso all’interno dell’e-commmerce del 6,1%.
Per quanto riguarda la crescita del numero dei siti i negozi di elettronica di consumo crescono del 354,2% e quelli di informatica del 60. Se prendiamo in esame il fatturato la fetta maggiore, il 29,5%, è dei negozi di informatica che tra l’altro vantano anche la spesa media più alta, l’elettronica di consumo raccoglie il 10% e gli shopping center, all’interno dei quali si vendono soprattutto prodotti del settore informatico, raccolgono il 15,6% del giro d’affari totale del commercio elettronico.
Ma fra tutti questi negozi i soldi qualcuno li ha fatti? Qui i dubbi sono molti visto che, tra l’altro, la ricerca stima una diminuzione del fatturato medio a causa della crescita del numero dei siti. I negozi che vendono prodotti informatici si portano via il 29,5% del fatturato totale, un altro 15,6% se ne va con i shopping center e il resto si divide soprattutto fra elettronica di consumo (10%), libri (9,4%) e viaggi (7,5%). Fatti due conti, però, ai siti di prodotti hi tech toccherebbero 1,3 miliardi a testa escludendo chl.it che da solo ne fa circa 80.

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