Come scegliere la carta fotografica ideale

Grammatura, risoluzione, resistenza allo scolorimento: diversi sono i parametri di valutazione. Senza considerare che le carte 10×15 non sono tutte di uguali dimensioni…

febbraio 2004 Il campo delle carte fotografiche è sempre più
affollato ed ai normali fogli A4 sempre più produttori affiancano il
formato 10×15, ideale per la stampa di foto, sia nel più comune
formato lucido (glossy)
che dell’elegante tipo satinato
(satin)
.

Le principali caratteristiche che distinguono tra loro i vari tipi di carte
lucide sono la grammatura, la risoluzione raggiungibile e la resistenza allo
scolorimento. La grammatura parte da circa 160 g/m2, ma un’alta
grammatura (230-280 g/m2) è utile se si vuole una consistenza simile
alle foto stampate dal fotografo.

La risoluzione raggiungibile è importante se si possiede
una stampante inkjet fotografica con risoluzioni superiori ai 1200 DPI.

La resistenza allo scolorimento è una caratteristica
che i produttori stanno sviluppando negli ultimi tempi, poiché di per
sé la carta lucida è molto sensibile alla luce ed agli agenti
inquinanti, in quanto ha una struttura che tiene solo un sottile ma uniforme
strato di inchiostro sulla superficie, evitando che le particelle di inchiostro
si disperdano nella carta.

In questo modo le immagini risultano più brillanti, perché la
luce viene riflessa uniformemente, ma i colori tendono a sbiadire dopo pochi
anni. Difficilmente i produttori terzi dichiarano questo dato, che è
invece enfatizzato dai produttori di stampanti.

Diversità negli inchiostri
Ogni produttore usa diverse tecnologie di emissione dell’inchiostro e
diverse composizioni degli inchiostri stessi ed anche nell’ambito dello
stesso produttore ci sono tipi diversi di colori a seconda dei modelli di stampante
(ad esempio inchiostri a pigmenti, a base acquosa, ad alta resistenza
e così via).

Ciascun produttore realizza poi delle carte fotografiche appositamente studiate
per gli inchiostri e le tecnologie di stampa dei propri modelli, dunque è
molto difficile per i produttori terzi realizzare carte che vadano bene per
tutte le stampanti sul mercato.

Il produttore avrà sempre il vantaggio di poter produrre carte su misura
per le proprie stampanti, con risultati che i produttori terzi possono difficilmente
eguagliare. Le carte di produttori terzi devono funzionare bene su qualunque
stampante, mentre ad esempio quelle di Canon, HP o Epson sono progettate per
ottenere ottimi risultanti solo sulle proprie stampanti.

In alcune circostanze, però, le carte “compatibili” non
hanno prezzi inferiori a quelli dei modelli originali. In particolare le
carte Epson e Canon hanno prezzi bassi
, inferiori alla maggioranza
delle carte di produttori terzi, mentre i prezzi HP restano più alti,
ma questo è dovuto anche alle caratteristiche avanzate di resistenza
allo sbiadimento che i modelli di terze parti non riescono ad offrire.

I prezzi elevati possono rendere meno appetibili le carte compatibili, d’altra
parte è difficile pensare a un ritocco verso il basso vista la difficoltà
di realizzare carte “tuttofare”.
Non va dimenticato che proprio la nascita delle carte compatibili ha portato
alla discesa dei prezzi di quelle dei produttori, cosa molto positiva per l’utente
finale.

Migliori abbinamenti carta/stampanti
I test dei PC Open Labs hanno messo in luce come le varie carte di produttori
terzi rendano meglio con alcune stampanti e peggio con altre.

Ad esempio la carta satinata Ferrania OptiJet A6 vGlossy Premium Weight
è luminosa e contrastata su tutte le stampanti in prova, ma nel campo
della fedeltà dei colori è decisamente migliore con la stampante
HP 7960 mentre la carta Rheinband Premium Plus lucida
5760 DPI
peggiora notevolmente la fedeltà dei colori HP e riproduce
i colori Epson in maniera identica alla carta del produttore.

In generale, comunque, la stampante HP si distingue molto da Epson
R300
e Canon i905D, che sono invece più simili
tra loro nell’interazione con le carte. Oltre alla fedeltà dei
colori, alcune carte compatibili hanno mostrato un altro problema: hanno evidenziato
un dithering (alternanza di diverse gocce d’inchiostro
per dare l’effetto sfumatura) evidente delle immagini stampate, rendendo
l’immagine più “puntinata” e dunque abbassando la qualità
e la definizione. Questo difetto si è evidenziato con le stampanti Canon
ed Epson, mentre con la stampante HP nessuna carta peggiora il dithering.

Ma le carte in formato 10×15 sono tutte uguali?
Nel corso dei nostri test abbiamo riscontrato un problema inaspettato, ovvero
la mancata standardizzazione del formato foto 10×15. Se le carte fotografiche
A4 sono tutte esattamente identiche, le carte fotografiche 10×15
possono invece essere di due dimensioni diverse, ovvero A6
o 4×6 pollici. Curiosamente, nessuno dei due formati è
veramente un 10×15, ovvero 100x150mm. Le A6 sono 105x148mm, e le 4×6 pollici
sono 102x152mm.

Il formato principale è 4×6 pollici e infatti le carte realizzate da
Epson, HP e Canon sono tutte 102x152mm. Il formato A6 deriva invece dagli standard
ISO usati per le carte europee non fotografiche.

Dunque abbiamo constatato che ben tre su quattro carte di produttori terzi
da noi testate usano il formato A6: Kraun, Ferrania e Rheinband.
Solo Vivanco adotta il formato 4×6 pollici. L’uso del
formato A6 nasconde un’insidia: essendo più corto e largo non ci
sono problemi ad inserirlo negli album, ma è possibile che la propria
stampante non riesca a stamparlo senza bordo.

Abbiamo riscontrato che solo la stampante HP ha nel proprio driver
il formato A6, mentre i driver di Epson, Canon e Lexmark P3150 supportano solo
il 4×6 pollici. Nelle nostre prove, questo problema ha portato ad avere, con
le carte Kraun, Ferrania e Rheinband, dei bordini bianchi di pochi millimetri.
Con HP è stato possibile stampare senza bordo ma al costo di un taglio
dell’immagine effettuato dal driver per adattarne le proporzioni.

Il problema potrebbe essere risolto dai produttori inserendo il formato A6
nei driver di stampa ma visto che ciò favorirebbe i produttori terzi
di carte non è detto che ciò accada e probabilmente dovranno essere
questi ultimi ad adottare il formato 4×6 pollici.

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