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Come le Pmi possono finanziarsi rivolgendosi alle fintech

Per capire il valore della proposta che stanno avanzando le fintech è sufficiente considerare che l’attuale contrazione delle erogazioni di prestiti da parte delle banche verso le Pmi è causa di rallentamento della ripresa economica italiana.

Nel corso dell’ultimo anno i prestiti delle banche alle imprese sono calati di quasi 45 miliardi di euro (-5,68%), nonostante l’aumento di 3 miliardi dei finanziamenti a medio termine.

È quanto rileva il rapporto sul credito del Centro studi di Unimpresa, secondo cui a pesare sul calo è la diminuzione di oltre 18 miliardi dei finanziamenti a breve e di quasi 29 miliardi di quelli di lungo periodo.

Sergio Zocchi, ceo di Lendix Italia

Ne abbiamo parlato con Sergio Zocchi, amministratore delegato di Lendix Italia, realtà fintech con sede in Francia, attiva anche in Spagna e che presto aprirà in nuovi paesi.

Finora, a livello globale Lendix ha finanziato oltre 350 progetti per un importo complessivo superiore ai 140 milioni di euro. In Italia i progetti finanziati finora sono 24, per un importo vicino ormai ai 10 milioni di euro.

Che dinamica ha il P2P lending sul mercato italiano?

Il P2P lending è uno strumento alternativo di accesso al credito sia da parte dei privati che delle aziende. L’Italia, con il suo vasto sistema economico composto da Pmi sotto la stretta del sistema creditizio tradizionale, costituisce un mercato strategico ancora inesplorato. Le opportunità sono evidenti: nel corso del 2017 il mercato italiano ha raggiunto i 283 milioni di euro secondo l’analisi di P2P Lending Italia, l’osservatorio che su base trimestrale rileva l’andamento del mercato. Un tasso di crescita significativo se consideriamo che nel 2016 i volumi si attestavano intorno ai 64 milioni e da ricondurre in gran parte all’ingresso di nuovi player come Lendix. Per quanto ci riguarda, da maggio 2017 a fine gennaio 2018 abbiamo finanziato 24 progetti, per un importo totale investito di quasi 10 milioni di euro.

Quanto pesa ancora il credit crunch in Italia? E come impatta sulla nascita di canali alternativi di finanziamento alle aziende?

Pesa e molto. Nel corso dell’ultimo anno i prestiti delle banche alle imprese sono calati di quasi 45 miliardi di euro (-5,68%), secondo il Centro Studi di Unimpresa. Il settore del credito alle Pmi, a seguito della crisi finanziaria internazionale e dell’introduzione di coefficienti patrimoniali più̀ severi imposti da Basilea 3, sta vivendo un periodo di grande fermento.

Oggi, le maggiori difficoltà incontrate dalle Pmi nel perseguire opportunità di sviluppo sono quelle legate all’accesso al credito basato prevalentemente sul modello banco-centrico. Secondo un recente studio della Confcommercio, in Italia solo l’11% delle Pmi sotto i 9 addetti riesce a ottenere un finanziamento.

Senza contare che i tempi di erogazione del credito da parte dei canali tradizionali sono spesso incompatibili con un’economia sempre più in real-time. In questo scenario, le Pmie che vogliono crescere sono necessariamente spinte a cercare nuovi canali di finanziamento.

Disintermediazione del credito è sinonimo di P2P lending? Quali sono i pro e contro percepiti dal mercato verso le fintech?

La disintermediazione dell’industria finanziaria rappresenta sicuramente una grande sfida per le banche. Ma non dimentichiamoci che disintermediazione va di pari passo con la condivisione. Sono numerosi i casi di successo di aziende, non solo nel settore finanziario, che sono riuscite a entrare in un mercato tradizionale con un approccio innovativo basato sostanzialmente su questi due elementi.

La finanza alternativa applicata alle imprese si declina in molteplici forme, tra cui P2P lending, invoice trading e crowdfunding, che stanno di fatto accelerando la trasformazione in atto nell’uso dei servizi finanziari. Credo sia tempo per le banche di rinnovare i loro processi e la loro struttura organizzativa focalizzandosi sulle aree per loro più̀ distintive.

Dal nostro lato, fare concorrenza al sistema bancario non avrebbe alcun senso. Il modello proposto da Lendix va a integrare quello tradizionale. Noi, infatti, intercettiamo quella specifica domanda di finanziamento da parte delle imprese che gli istituti di credito non riescono a soddisfare.

Infatti, la tipologia di progetti che ospitiamo sulla nostra piattaforma spesso non soddisfa i criteri richiesti dai tradizionali istituti di credito pur in presenza di un elevato merito creditizio e di un’adeguata capacità di rimborso da parte dell’impresa. In altri casi, invece, le banche non sono in grado di finanziare il 100% di un progetto. È qui che Lendix interviene consentendo all’imprenditore di reperire l’importo mancante.

Quale tipologia di impresa può rivolgersi a Lendix? Cosa deve produrre come documentazione e in quanto tempo ottiene il credito?

Lendix si rivolge a Pmi provenienti da qualsiasi settore, attive da almeno 3 anni e con un fatturato di almeno 250.000 euro. L’analisi della richiesta di finanziamento si svolge in due fasi. La prima fase è il test di idoneità, che restituisce una risposta immediata.

Per fare il test basta indicare il codice fiscale dell’azienda, l’importo e la durata del finanziamento richiesto (con questi dati viene fatta un’analisi preliminare sui database esterni).

Il secondo step consiste in un’analisi personalizzata realizzata dai nostri analisti del credito. In questa fase i nostri analisti entrano in contatto diretto con l’azienda per approfondire il progetto.

Il processo di approvazione in Lendix è rigoroso, tanto che in media solo il 2% delle richieste che riceviamo viene approvato e di conseguenza finanziato. E offriamo grande tempestività, garantendo una risposta entro 48 ore. In caso positivo, i fondi richiesti vengono erogati nel giro di una settimana.

1 COMMENTO

  1. Buongiorno
    Sono il direttore di un gruppo di finanzieri. Concediamo prestiti che vanno da 2.000 € a 8.000.000 €. Se sei interessato, facci sapere di cosa hai bisogno per il tuo progetto e ti aiuteremo a realizzarlo.
    La nostra e-mail: jordiklaussverna@gmail.com
    Cordiali saluti
                      Jordi Klaus Verena

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