Come l’informatizzazione cambierà il lavoro del medico

Ne deriverebbero vantaggi per gli studi di medicina generale associati e soprattutto per gli utenti, per il monitoraggio da casa di soggetti a rischio

Il processo di razionalizzazione del Sistema
Sanitario Nazionale potrebbe avere un notevole impulso dall’utilizzo combinato e
coordinato della tecnologia informatica e delle strategie di gestione integrata
degli studi con un forte impulso all’associazionismo medico che si vengono
delineando nel piano sanitario nazionale e nei vari piani regionali. Le
possibilità di miglioramento dei processi di prevenzione e cura che vengono dal
settore informatico sono immense. La potenza di calcolo dei computer moderni
consente di organizzare efficientemente la grande massa di informazioni di base
che la ricerca mette a disposizione dei medici e, quindi, di rendere sempre più
specifiche le evidenze di efficacia dei sistemi di diagnosi e terapia. Inoltre, la raccolta e l’archiviazione dei dati secondo le modalità della
evidenza clinica, consente di definire un sistema di stratificazione delle
condizioni di rischio di malattia e di livelli di prevenzione primaria e
secondaria più precisi e più chiari che in passato.
Il cambiamento dei
sistemi di prevenzione e cura prodotto dai progressi della ricerca scientifica
in alcuni settori è stato impressionante. è quindi facile prevedere che il trend
in sanità sarà quello di un ricorso sempre maggiore alla prevenzione e quello di
un ricorso a terapie che realizzano una riduzione dei fattori di rischio con
l’obiettivo di un contenimento dei ricoveri per patologie acute, ed è proprio
quello della prevenzione il settore che potrebbe garantire un equilibrio tra
risorse disponibili e richiesta di servizi.

L’efficacia delle strategie di prevenzione è
condizionata principalmente dalla possibilità di informazione e di
comunicazione. Ma la diffusione delle informazioni è condizionata dalla
capillarità della rete di informazione e dalla velocità con cui i dati vengono
ridistribuiti su di essa ma, soprattutto, dalla capacità di coinvolgimento,
anche emotivo, dei soggetti. Per questo motivo il medico curante dovrebbe essere
coinvolto direttamente nell’organizzazione di questi network per la prevenzione
dei rischi sanitari. Delle campagne di divulgazione intensive messe in atto con
il supporto di una rete capillare, con i nodi strategici negli studi di medicina
generale e dei terminali presso tutti i pazienti a rischio, avrebbero un
notevole impatto nei comportamenti di questi soggetti. Il medico curante
dovrebbe essere il principale protagonista nella gestione di tali strumenti di
prevenzione, ma certamente dagli amministratori e dai manager della sanità
dovrebbe arrivare il segnale di un interesse a predisporre gli strumenti di
tecnologia informatica che sono la spina dorsale delle reti di comunicazione. La
Medicina Generale, in seguito all’approvazione del piano sanitario, sta subendo
notevoli cambiamenti per lo sviluppo dell’associazionismo e per l’introduzione
di altre figure professionali che si integrano con quella del medico. A una
diversa gestione del personale sanitario nella organizzazione della medicina
territoriale deve necessariamente affiancarsi un’adeguata dotazione di strumenti
per la diagnosi e la comunicazione dei dati.

Di fatto, lo studio di Medicina Generale Associata
si avvia a diventare un nodo fondamentale della rete territoriale dei servizi
sanitari. Centri polifunzionali di questo tipo stanno per essere avviati
dall’Asl Provincia Milano 1 come dei progetti di sperimentazione previsti dal
Piano Sanitario della Regione Lombardia.
Nell’organizzazione di questi
centri, da parte dei medici, si sta ponendo una grande attenzione all’utilizzo
di strumenti informatici per la gestione dei servizi sanitari, il che implica,
senza dubbio, la dotazione di connessioni Internet a banda larga Adsl sempre
attive e l’utilizzo di software in grado di operare la trasmissione e lo
smistamento dei dati.
La trasmissione su banda larga di dati anche complessi
come quelli della Tac, di registrazioni elettrocardiografiche e spirometriche
può consentire un notevole risparmio di tempo e denaro soprattutto se si
realizza una struttura in cui collaborano come consulenti gli specialisti dei
vari settori che possono ricevere direttamente i referti da integrare ai dati
già archiviati per un dato paziente. Se l’obiettivo dei centri polifunzionali
per le cure primarie è di prendere in carico il paziente in modo più efficiente
con il servizio infermieristico, la diagnostica ambulatoriale e le consulenze
specialistiche nello studio di medicina generale, gli strumenti informatici
possono accelerare ancor di più questi processi se tutti i protagonisti di
questo lavoro di gruppo saranno connessi in tempo reale a un nodo di smistamento
informatico sempre attivo.

Un altro capitolo fondamentale per
l’attivazione della rete dei servizi sanitari è quello degli standard di
sicurezza e privacy, nonché delle autorizzazioni per la certificazione della
firma digitale.
Si tratta quindi di una serie di problematiche giuridiche
dalle quali non si può prescindere e la cui soluzione può permettere di aprire
delle prospettive concrete per la fruizione di servizi dalla Rete, per esempio
la ricetta telematica. La possibilità di poter disporre di questi servizi della
propria abitazione risulterebbe un incentivo per l’assistito a connettersi e
registrarsi alla rete dei servizi, il che sarebbe di forte impulso
all’espansione della singola rete e alla formazione di nuove altre. Nondimeno,
la trasmissione di ricette per le prescrizioni farmacologiche e di richieste di
“impegnative” per gli esami consentirebbe di alleggerire il carico di lavoro dei
medici per prestazioni ripetitive di scarso impegno professionale.
Tutto ciò
contribuirebbe a decongestionare le sale d’attesa, col risultato di una maggiore
disponibilità di tempo per il lavoro clinico e un aumento della qualità del
servizio.

I centri funzionali di cure primarie in cui diversi medici
sono associati potranno essere aperti fino a 12 ore al giorno, avranno una
reception da dove una collaboratrice di studio potrà ricevere diversi tipi di
dati sia direttamente, sia per telefono, via fax o per via telematica.

Avendo a disposizione una connessione a Internet tramite Adsl a banda larga
con i computer dei medici associati nello stesso centro collegati in rete
tramite un apposito hub, si avrebbe uno smistamento dei flussi di dati ai medici
connessi.
L’ulteriore passo in avanti potrebbe essere quello di dotarsi di
strumenti digitali per la rilevazione di parametri clinici a domanda (pressione,
frequenza cardiaca, tracciati elettrocardiografici, spirometrici, picchi di
flusso espiratori ecc.) da inviare direttamente alla cartella informatizzata del
medico curante, che saranno poi utilizzati per monitorare lo stato clinico di
pazienti in condizioni a rischio.
I software destinati a governare questi
flussi di dati devono però essere progettati insieme ai medici, in modo che
siano in grado di soddisfare le loro esigenze professionali, garantire una
elevata affidabilità e stabilità e avere una interfaccia che sia facile e
intuitiva per il medico che la deve utilizzare. 

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