Come devono muoversi i Cio

Se si considera il modo tradizionale con cui si implementa l’It, cioè attraverso progetti custom, l’acquisto di hardware, la scelta del software, il lancio di progetti e via dicendo, si capisce subito che un nuovo modello di servizio come il SaaS prese …

Se si considera il modo tradizionale con cui si implementa l’It, cioè attraverso progetti custom, l’acquisto di hardware, la scelta del software, il lancio di progetti e via dicendo, si capisce subito che un nuovo modello di servizio come il SaaS presenta una potenzialità di accelerazione notevolissima. Non solo è più facile da usare da parte degli utenti aziendali, ma normalmente può anche essere acquistato da loro direttamente.

«Questo approccio – sottolinea Claudio Da Rold, analista di Gartner – porta a due considerazioni: quando questo modello di delivery viene usato nella giusta area funzionale, creando un’offerta di valore, questa viene percepita come tale direttamente dagli utenti finali. E se noi la confrontiamo con le difficoltà di fare un progetto di Sale force automation, rispetto a un progetto custom, questo approccio, che sostanzialmente parte dagli utenti, è estremamente potente. L’altro aspetto è che la funzione It aziendale, il Cio, può essere disintermediato. Quindi, mettendo insieme questi due concetti, il messaggio di Gartner oggi ai Cio è di iniziare a occuparsi e preoccuparsi di questi nuovi modelli di delivery, perché se ci sono offerte potenzialmente funzionali per le esigenze dei propri utenti e non le considerano, probabilmente gli utenti se ne accorgeranno e se le compreranno da soli. Per cui la prima avvertenza ai responsabili It è di cominciare a valutare queste nuove proposte e verificare se in azienda sono già in uso».

E per quanto riguarda la sicurezza, ci sono problemi maggiori rispetto all’approccio più tradizionale? «Sì, ci sono – risponde l’analista – in quanto i timori collegati alle informazioni aziendali, al fatto che queste siano gestite esternamente come se fosse un outsourcing di una singola funzione, comportano problemi legati alla loro sicurezza e alla confidenzialità che vanno affrontati di conseguenza. Da questo punto di vista i processi vanno controllati, come pure le informazioni e il grado di sicurezza. Per sempio che cosa avviene se il fornitore fallisce? Che cosa succede se il servizio, che normalmente è disponibile 24×7, per qualche motivo non lo è più? D’altra parte erogare servizi a migliaia di clienti, in giro per il modo senza alcun tipo di discontinuità non è un mestiere facilissimo. Quindi possono emergere vari problemi che vanno valutati, gestiti e controllati da persone competenti e normalmente la funzione It è quella deputata. Se un Cio viene disintermediato rispetto a certe scelte fatte da alcune aree aziendali e non viene informato, non è poi una scusante se ci sono problemi da questo punto di vista. Per cui la funzione It deve per prima attivarsi su questo fronte, incominciando a inserirli nel processo di demand management, di definizione dell’architettura e così via, per cui alla fine usa queste offerte a proprio vantaggio per soddisfare le esigenze del proprio business».

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