Come amministrare con efficienza l’e-learning aziendale

La responsabile della formazione online di Didasco Aim spiega le caratteristiche che deve avere il gestore di un learning management system. Tra le aree di criticità, il monitoraggio delle persone inserite nel database, la sicurezza delle informazioni e i problemi legati alla privacy.

L’amministratore di una piattaforma di e-learning, ovvero di un learning management system, è una figura strategica che da sola accentra la gestione dell’intero sistema di formazione online. In qualità di gestore/amministratore di una piattaforma ha quasi sempre accanto a esperienze d’aula, un passato di lettura e analisi dei processi organizzativi.


La sua è una professionalità sfaccettata e, in un certo senso, trasversale perché alle competenze di natura specificamente tecnica, legate alla gestione del database, deve coniugare un approccio consulenziale che possa permettere di interpretare i bisogni non sempre espliciti delle realtà organizzative, proponendo soluzioni migliorative. "Si tratta di una professionalità che opera nell’ambito della ricerca e gestione del cambiamento – ci spiega in questa intervista Stefania Battaglia, responsabile e-learning per Didasco Aim -. È un ambito in cui si definiscono le linee di un’evoluzione ipotizzata come ottimale per risorse che operano all’interno delle organizzazioni complesse".

Che tipo di requisiti sono necessari per svolgere il suo lavoro e che consigli darebbe a chi volesse intraprendere questo tipo di professione?


"Il gestore di una piattaforma che, in pratica, è un sistema informatizzato per la gestione dei contenuti, lavora sul livello centrale del prodotto che è il più strategico e delicato. Necessariamente deve avere una formazione legata alla conoscenza dei percorsi formativi aziendali. La sua visibilità e i suoi interventi, infatti, non sono inerenti solo ai dati anagrafici e puramente amministrativi, ma riguardano i profili e i progressi nell’apprendimento. Tra i compiti di questa figura c’è sia la creazione di itinerari formativi personalizzati sia l’attività di aggregazione dei corsi in macrocategorie, secondo criteri che tengano in considerazione la funzione/ruolo dei corsisti in azienda, le precedenti esperienze di formazione, le aspettative e gli obiettivi. Questi ultimi, poi, possono essere sia personali, relativi cioè ad aspirazioni di crescita vissute soggettivamente, sia sottesi a politiche aziendali ben precise, dove prevale un discorso di empowerment e di riqualificazione del personale percepiti dai vertici dell’azienda come priorità. È importante tener presente i due livelli e, se è il caso, mediare tra la tendenza tradizionale di suggerire dall’alto interventi formativi e fenomeni più recenti, che coinvolgono la base delle organizzazioni, cioè direttamente le persone impiegate che desiderano acquisire nuove competenze o migliorare il proprio rendimento. Il consiglio che mi sentirei di dare a quanti vogliono avviarsi a questa carriera professionale è di esplorare il terreno della formazione a 360°, considerando l’e-learning e le sue applicazioni tecnologiche come estensioni complementari e non alternative della formazione d’aula, che rimane sempre un punto di riferimento, di verifica e di confronto tra corsisti e formatori".

Quali sono i problemi o gli eventuali punti critici riscontrati nell’ambito della sua attività?


"Sicuramente il monitoraggio delle popolazioni inserite nel database è un primo elemento di criticità. Ci sono, poi, tutti i problemi legati alla sicurezza delle informazioni e alle implicazioni della normativa sulla privacy. Direi che, in estrema sintesi, i livelli di attenzione più alti riguardano: le contromisure rispetto ai rischi di perdita o danneggiamento dei dati; la corrispondenza effettiva dei corsi, sia relativamente agli argomenti trattati, sia per ciò che concerne le dinamiche di metodo; le reali esigenze degli utenti e l’esame dei prerequisiti fondamentali per affrontare con profitto i diversi corsi".

Come reagiscono e interagiscono i corsisti delle aziende che usufruiscono del servizio di formazione?


"Visto che stiamo parlando della parte amministrativa della piattaforma, precisiamo che il livello di qualità percepita da parte delle aziende è molto alto. In effetti, la dimensione amministrativa è stata progettata esplodendo e approfondendo una serie di parametri che si traducono nella possibilità concreta per l’azienda di monitorare il percorso formativo delle proprie risorse e soprattutto di verificarne l’apprendimento attraverso uno strumento oggettivo, il report che puntualmente viene costruito e che risulta trasparente anche al corsista. Il vantaggio è duplice: da un lato l’utente può tarare in itinere la propria preparazione, correggendo eventualmente l’approccio al corso e intervenendo sulle aree migliorabili, dall’altro l’azienda è messa nelle condizioni di gestire in maniera ragionata la crescita globale delle risorse, costruendo percorsi di formazione praticamente personalizzati. Dal punto di vista dell’utente, l’interazione riguarda soprattutto la figura del tutor, che rispetto all’amministratore ha visibilità solo sui dati che riguardano il proprio corso e non sull’intera piattaforma. Più precisamente l’interazione può coprire la parte amministrativa, per esempio lo studente richiede un attestato, un documento, una modifica rispetto alla propria iscrizione, o l’area dell’apprendimento. In questo caso, ci si affida agli strumenti della posta elettronica o della chat per chiarire eventuali dubbi o ricevere delucidazioni aggiuntive rispetto a un problema".

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