Uno studio di Avanade dice che in Italia due grandi aziende su tre vogliono un partner che le faciliti la convergenza delle strutture di comunicazione e workgroup.
Due aziende europee su tre stanno cercando assistenza per fornire una migliore collaborazione e ottenere metodi di lavoro più efficaci a livello globale. Ricerca aziendale e workspace virtuali sono stati ritenuti daI top management come le tecnologie chiave per raggiungere il risultato.
Emerge da uno studio condotto da Coleman Parkes Research per conto di Avanade, la società di consulenza It specializzata su tecnologie Microsoft.
Fra marzo e aprile sono stati contattati Cio e direttori It di oltre 400 delle principali aziende a livello mondiale (con oltre 10mila dipendenti) operanti in diversi mercati con tema l’approccio olistico alla digital collaboration.
Il 67% di loro ha espresso il desiderio di voler lavorare con un partner, per poter fornire soluzioni che siano in grado di mettere in contatto persone con altre persone e persone con informazioni in maniera più efficiente. La maggior parte delle imprese possiede già sistemi di e-mail, video conferenze, intranet ed extranet, ma è l’implementazione di workspace condivisi, della ricerca aziendale e di una comunicazione Ip-based totalmente integrata (mediante la combinazione di e-mail, voce e testo con le tecnologie già in uso) l’ambito dove viene richiesto un supporto.
In base agli esiti dell’indagine, una delle sfide più ardue è quella di riunire team diversi all’interno dell’azienda, così che un partner esterno possa guidarli nelle diverse fasi di progetto, come ad esempio, congiungere gli staff della comunicazione e dell’It, gestiti, fino a questo momento, separatamente.
Con un’aspettativa di crescita del 61% nell’utilizzo di reti VoIp nei prossimi due anni, di fatto, non esiste più una linea di demarcazione netta fra le strutture.
Le reti Ip, sia fisse che mobili, sono il miglior strumento per veicolare i risultati, generati dalle applicazioni più complete per la ricerca e gestione delle informazioni agli individui.
L’indagine mostra come vi siano evidenti differenze nei vari Paesi europei. Le aziende inglesi sono meno propense a chiedere supporto, in quanto cercano di trarre il massimo dalle proprie risorse interne: la metà di loro, infatti, sostiene di possedere internamente le competenze per gestire con successo attività collaborative.
La situazione è ribalata nel sud Europa, specialmente in Italia e Spagna, dove almeno il 70% delle imprese sono alla ricerca di un partner che li aiuti a pianificare e mettere in atto le tecnologie di collaborazione.