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Cloud Monitoring, migliora il monitoraggio di app e servizi in Google Cloud

Cloud Monitoring è lo strumento che offre monitoraggio e visibilità su prestazioni, tempo di attività e stato complessivo delle applicazioni e dei servizi in esecuzione su Google Cloud o anche basati su altri ambienti cloud.

Disporre di una buona osservabilità è vitale per la salute della propria infrastruttura cloud e delle applicazioni, e un elemento chiave per utilizzare efficacemente tali informazioni è la possibilità di creare dashboard con metriche rilevanti, sottolinea Google Cloud.

Ed è per questo motivo che Google ha introdotto una nuova esperienza di creazione di dashboard di Cloud Monitoring che consente di generare una maggiore varietà di tipi di visualizzazione, introduce una migliore flessibilità per i layout e rende più facile la manipolazione dei dati in modo da poter creare dashboard che si adattino meglio alle proprie esigenze.

Con questo aggiornamento Cloud Monitoring ora supporta un layout a mosaico con grafici drag-and-drop più facili da ridimensionare: i grafici possono essere disposti in qualsiasi posizione risulti più conveniente e con pochi clic del mouse; Google Cloud ha anche aumentato il numero totale di grafici da 25 a 40 per ogni dashboard.

Tre nuovi tipi di componenti, inoltre, sono ora disponibili nell’interfaccia utente per la creazione di dashboard: gauge, scorecard e text. Questi nuovi tipi si aggiungono ai quattro esistenti: line, stacked area, stacked bar e heatmap.

Su un grafico gauge è possibile visualizzare un singolo valore per dati di serie temporali per valutare le prestazioni di quel valore. Ad esempio, un grafico può mostrare l’utilizzo della CPU da parte di tutte le macchine virtuali, in media nell’intero progetto. È anche possibile utilizzare altri tipi di aggregazione come Min e Max e specificare gli intervalli di soglia di avvertimento o di pericolo per cambiare i colori del grafico.

Google Cloud Monitoring

Il grafico scorecard permette anch’esso di visualizzare un singolo valore. Tuttavia, a differenza del tipo gauge, esso traccia il valore nel tempo. In un componente di testo, invece, è possibile utilizzare il markdown per collegarsi a un’altra dashboard, a un playbook, a una pagina di incidenti o a un ID istanza specifica, in modo da potersi spostare più velocemente.

Oltre a queste nuove caratteristiche, Google Cloud ha introdotto in Cloud Monitoring una funzionalità di configurazione avanzata e ha aggiunto il supporto del Monitoring Query Language (MQL) per quasi tutti i tipi di visualizzazione.

La basic mode di Cloud Monitoring ha impostazioni che dovrebbero coprire la maggior parte delle esigenze dei clienti di Google Cloud, senza richiedere alcuna configurazione complessa. Se la visualizzazione dei dati richiede più di una configurazione di base, è possibile utilizzare la modalità avanzata, che supporta aggregazioni personalizzate e serie temporali multiple su un unico grafico.

Utilizzando l’MQL è poi possibile eseguire calcoli tra le metriche per generare un rapporto di serie temporali o applicare altre query avanzate per rivelare insight più profondi dai propri dati.

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