cloud ibrido Ibm

Sul proprio blog dedicato al cloud computing, Ibm illustra i sei vantaggi meno noti del cloud ibrido, che vanno ad aggiungersi a quelli di cui si parla spesso, e cioè la flessibilità e il controllo.

Un ambiente ibrido, sottolinea Ibm, offre alle aziende la libertà di archiviare alcuni dei propri dati e applicazioni in un cloud pubblico a bassa manutenzione. E allo stesso tempo di affidare altre risorse dell’azienda a un cloud privato gestito in modo più stretto. Questo vantaggio rimane il punto principale a favore di una tale soluzione. Ci sono però molti altri vantaggi che una strategia di cloud ibrido può offrire in più, rispetto a un cloud solo pubblico o solo privato.

L’azienda cita un report dell’Ibm Institute for Business Value, che è possibile consultare a questo link. Secondo il report, il 98% delle organizzazioni prevede di adottare architetture multicloud, che spesso includono un componente ibrido, entro il 2021.

Un cloud ibrido può offrire dunque diversi vantaggi, tra cui i seguenti sei.

Ottimizzazione della rete

L’utilizzo di servizi cloud hosted offre la possibilità di spostare i processi di rete off-premise, migliorando così disponibilità e affidabilità della connessione. Attingendo al cloud, è possibile evitare interruzioni di sistema con analytics in tempo reale.

Inoltre, con il load balancing è possibile migliorare la latenza tra le posizioni geografiche. Ciò potrebbe essere molto rilevante per le organizzazioni che hanno più filiali. Tale configurazione consente di fornire l’infrastruttura da una posizione quanto più vicina possibile all’utente, piuttosto che un data center centrale.

Ulteriori risparmi

I risparmi sui costi generali sono già considerati un vantaggio del cloud ibrido e potrebbe quindi sembrare nulla di nuovo.

Tuttavia, ci sono altri vantaggi sui costi, meno noti, che un cloud ibrido può fornire, come ad esempio in operation e manutenzione. Con un minor numero di server on-premise, il consumo energetico e le bollette saranno inferiori. Una minore gestione in azienda può anche portare a risparmi in termini di tempo impiegato dai dipendenti. Con la possibilità di allocare tali ore-lavoro in attività che generano maggiori revenue.

Risk management e security

Esistono alcuni modi in cui un cloud ibrido può aiutare a gestire i rischi e migliorare la sicurezza. Ad esempio, un modello ibrido consente di testare alcuni workload non critici prima di spostare applicazioni più critiche nel cloud.

Rende anche possibile mantenere i dati sensibili in locale su un’infrastruttura dedicata. Ciò offre più controllo e può aumentare la sicurezza del network, con una connessione diretta invece di una pubblica. Avere un ambiente cloud più vario aiuta a evitare il vendor lock-in. Risulta quindi più facile migrare verso un altro fornitore se e quando diventa necessario.

DevOps

Un’azienda potrebbe volere entrambe, sia l’infrastruttura esterna che quella interna, per i carichi di lavoro di sviluppo e test.

Un modello in-house potrebbe essere ideale per le applicazioni consolidate che richiedono un elevato utilizzo e larghezza di banda.

Invece, a causa della loro natura elastica, molti workload di sviluppo e test possono trarre vantaggio dall’essere in un cloud hosted. Questo consente agli sviluppatori di scalare la capacità per soddisfare la domanda e pagare solo per quello che si usa. In un ambiente cloud, gli sviluppatori possono anche utilizzare container basati su cloud, che facilitano la portabilità. Un ambiente cloud hosted offre agli sviluppatori anche la possibilità di creare codice indipendente dall’infrastruttura.

Backup e disaster recovery

L’implementazione del cloud ibrido può aiutare le organizzazioni a utilizzare in modo conveniente le risorse cloud per il backup e il disaster recovery. I fornitori di servizi cloud offrono soluzioni managed di backup e ripristino come parte delle loro offerte standard. Con questo, si risparmiano i costi e i tempi che le organizzazioni spesso impiegano per mantenere queste funzioni in-house.

Un cloud ibrido può anche migliorare le prestazioni e l’affidabilità complessive di una soluzione di disaster recovery. Soprattutto se lo si confronta con metodi tradizionali come il ripristino da nastri. Nelle organizzazioni in cui qualsiasi downtime di ripristino è inaccettabile, alcuni provider di servizi cloud possono persino fornire un ambiente di ripristino a zero-downtime.

Innovazione e cloud ibrido

Un cloud ibrido, evidenzia infine Ibm, può incoraggiare e supportare una maggiore innovazione grazie all’ambiente flessibile che fornisce. Riducendo anche i rischi associati all’innovazione.

Invece di effettuare investimenti significativi su hardware e software, è possibile creare un’applicazione nel cloud, testarla, rilasciarla e misurarne il successo. Il pricing pay-as-you-go per progetti di test senza alcun impegno a lungo termine, offre più spazio per sperimentare con meno rischi. E più si sperimenta con l’innovazione, più è probabile avere successo nell’economia globale.

In questo nostro altro articolo, puoi leggere del report Nutanix da cui il cloud ibrido emerge come modello IT ideale per nove aziende su dieci.

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