Cisco, tra solution e service provider

Nel corso del Partner Summit di Honolulu, la società vara una serie di iniziative mirate a raggiungere i solution provider attivi nel mondo dello storage e i service provider attivi nell’area dei servizi gestiti.

12 febbraio 2004 L’accordo con Microsoft (di cui
riferiamo in un’altra sezione di questo portale) ha una valenza non da poco per
quanto riguarda il posizionamento e le strategie di Cisco per
il mercato delle piccole e medie imprese.
Nondimeno, dal Partner Summit che
la società ha organizzato in questi giorni a Honolulu, arriva un’altra notizia
destinata a suscitare per lo meno un certo dibattito nella comunità dei partner
della società.
L’azienda ha infatti annunciato la costituzione di un
comitato dedicato all’enterprise storage.
Una novità, soprattutto se
si considera che Cisco normalmente non lavora con i solution provider dello
storage.
O meglio, lavora con loro in modo indiretto, fornendo a sua volta i
propri switch (nello specifico i prodotti della linea Mds 9000) ai fornitori di
storage, che poi si chiamano Ibm, Hp, Emc e Hitachi.
Ora, la creazione di un
gruppo di lavoro dedicato assume un significato chiaro, soprattutto per quanto
riguarda l’impegno che Cisco intende profondere proprio nel mercato dello
storage. E l’obiettivo in questo caso è raggiungere l’intera comunità dei Var
con proposte formative nell’area dello storage di rete.
Ma la cosa non
finisce qui.
Cisco si farà promotrice di nuove partnership che dovrebbero
abilitare Var e integratori a rivendere i servizi gestiti sviluppati dai service
provider sulle sue tecnologie, in particolare per quanto concerne sicurezza, Ip
telephony e, per l’appunto, storage.
Ai service provider viene così assegnato
un ruolo di consulenti privilegiati, in particolare quando si tratta di portare
i servizi gestiti verso il mercato delle piccole e medie imprese.
Intento
nobile, non v’è dubbio, che potrebbe però non essere del tutto compreso.
Soprattutto se, come riporta la stampa americana, i solution provider di Cisco
guardano ai service provider come a dei competitor e non come a dei
partner.

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