Cisco rivede la politica delle acquisizioni

Scommesse meno frequenti ma più sostanziose per Cisco Systems, decisa a rivedere le sue strategie sul mercato dei merger and acquisition.

Scommesse meno frequenti ma più sostanziose per Cisco Systems, decisa a rivedere le sue strategie sul mercato dei merger and acquisition. Fino a oggi l’azienda leader del routing Ip è stata tra le più aggressive in materia, ma ora sembra decisa a perseguire un atteggiamento più prudente e a scegliere con maggiore attenzione le sue prede. Michelangelo “Mike” Volpi ne ha discusso davanti alla platea della conferenza Networking Beyond the Enterprise, organizzata dal Gartner Group a San Francisco. Nel solo 2000, il responsabile delle strategie Cisco ha deciso qualcosa come 23 acquisizioni. “Invece di piazzare cinquanta scommesse diverse”, ha affermato Volpi, “ci focalizzeremo sui mercati chiave, per abbandonarne alcuni”. Quest’anno, il numero complessivo di nuove acquisizioni sarà considerevolmente inferiore. In seguito ai deludenti risultati finanziari, Cisco ritiene opportuni ritirarsi da segmenti come i concentratori per accessi Atm, gli apparati di interconnessione ottica o le piattaforme di messaggistica unificata. Alcune attività sono già state cedute, come quella per la fabbricazione di concentratori a larga banda, ereditata con l’acquisizione di Tdsoft Communications e acquisita da una società israeliana. I prossimi bersagli saranno le aziende che fanno parte dei segmenti piu’ interessanti per Cisco: voce su Ip, storage, routing di fascia elevata, reti Ip e di area metropolitana. Inoltre le attenzioni si concentreranno sulle aziende di maggiore esperienza “Prima potevamo permetterci solo le startup ma con le attuali valutazioni di mercato possiamo puntare su aziende con cicli di sviluppo più maturi”, ha concluso Volpi.

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