Cisco, il Rfid è adesso

La società apre il proprio capitolo radiofrequenza con un modulo per Aon e servizi.

Cisco ha smesso di accarezzare l’idea del Rfid ed è passata al concreto.


Per far seguire fatti agli intenti ha approfittato della Epcglobal Conference di Atlanta (la sede naturale per farlo, cioè, dove si parla di codici di prodotto elettronici), per annunciare l’ingresso di funzionalità che supportano il riconoscimento a radio frequenza nei propri switch e router.


Il primo prodotto di una lunga serie, che la società mette sotto un ombrello chiamato Intelligent Foundation for Radio Frequency Identification è atteso per il prossimo mese. Costerà circa 16mila dollari e consterà di un modulo che inserisce middleware Rfid negli switch di data center e router di filiale. Si chiama Aon Rfid, mutuando il nome dall’Application Oriented Network. E come la strategia Aon richiede, il modulo si applica, con intelligenza, a livello edge, per intercettare e smistare eventi Rfid.


In un contesto di data center, l’Aon Rfid fa di più: offre autenticazione dati, filtra, aggrega, esegue il bridging applicativo.


Insieme ai prodotti, ovviamente, partono anche i servizi.


Cisco ha aggiunto consulenza Rfid alla propria proposta di valutazione delle reti esistenti in azienda, che sfociano nel supporto all’implementazione di progetti di produzione. Altri servizi, poi, ruoteranno attorno la Wireless Location Appliance, soluzione di Cisco in grado di gestire fino a 1.500 client Wi-Fi su una wireless Lan.


Sullo fondo dell’offerta Rfid di Cisco, c’è il supporto degli open standard e delle reti con strumentazione di provenienza multivendor.

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