Da recenti indagini di mercato, sono emerse alcune preoccupazioni da parte di responsabili dei sistemi informativi verso la rete Ip, in quanto alcuni ritengono di non essere in grado di gestirla internamente perché non hanno le risorse e la struttura r …
Da recenti indagini di mercato, sono emerse alcune preoccupazioni da parte di responsabili dei sistemi informativi verso la rete Ip, in quanto alcuni ritengono di non essere in grado di gestirla internamente perché non hanno le risorse e la struttura richieste, altri dicono che l'Ip è un'arma a doppio taglio perché se non si hanno gli strumenti giusti per gestire tutti i dispositivi connessi alla rete, si rischia uno scollamento tra l'Ip e le altre capacità gestionali dell'azienda. Ci facciamo portavoci di questi dubbi con Danilo Ciscato, direttore Business Development e Marketing di Cisco Italia, chiedendogli quali sono le mosse da fare su questo fronte per un It manager, anche di medio-piccole aziende.
«Il primo consiglio che mi sento di dare a tutti - risponde Ciscato - è quello di cercare di studiare questa tecnologia, capire bene che cosa può fare oggi e, soprattutto, quello che consentirà di fare in prospettiva. Chi pensa che implementare il VoIp sia come acquistare un nuovo centralino, approccia la migrazione in modo non appropriato. È quindi necessario capire che la telefonia diventa una delle tante applicazioni aziendali, per cui deve essere calata sull'infrastruttura It».
Partendo da questa considerazione, secondo Ciscato si passa alla definizione di un progetto che deve prima prevedere un assessment della rete aziendale, per capire che caratteristiche ha e che cosa succede se ci si cala sopra la telefonia su Ip, in quanto è necessario che la soluzione telefonica che si pensa di mettere in campo sia il più possibile integrata alla struttura di rete dell'azienda. «Infatti, si percepisce una maggior facilità di gestione se i telefoni si autoconfigurano quando si attaccano a uno switch Ethernet, mentre invece si percepisce una maggior complessità se si ha dei sistemi che devono essere riconfigurati tutti manualmente - puntualizza il manager -. Si fa sempre telefonia su Ip, ma dal punto di vista operativo ci sono grosse differenze. Un altro aspetto fondamentale è quello della sicurezza: anche qui si possono avere percezioni diverse a seconda di come si guarda il problema. Per molti la telefonia di tipo tradizionale è estremamente sicura e affidabile, mentre invece i fatti di oggi ci confermano il contrario. Con la telefonia su Ip si possono fare delle architetture ridondate, addirittura centralizzate, dove le funzioni del centralino diventano virtuali, in quanto possono essere svolte da un server che può essere ovunque nella rete, per cui è possibile averne più di uno e in questo modo l'azienda si cautela in caso di disastro. Anche in termini di sicurezza, la telefonia su Ip va protetta come tutte le altre applicazioni aziendali. E una volta che questa protezione viene fatta, è possibile ottenere una soluzione più sicura di prima. Per esempio, con la soluzione di Cisco si può mettere in campo la crittografia, per proteggere la confidenzialità delle telefonate: è possibile inviare dei certificati digitali sui telefoni per verificare l'identità dell'interlocutore, per cui si possono fare cose molto più avanzate di quelle che si facevano prima e più sicure».
E riguardo ai costi? «Molto dipende dalla situazione dell'azienda - risponde il nostro interlocutore -. Prima di parlare dei vantaggi va detto che è più corretto parlare di “unified communication” e non solo di Ip telephony, e dal momento che il centralino Ip è diventato un'applicazione che gira sul server, si incomincia a pensare all'integrazione delle applicazioni telefoniche con le altre applicazioni aziendali. Infatti, tutto quello che rientra nell'unified communication, come telefonia fissa, mobile, posta elettronica, instant message e sms, in prospettiva potrà integrasi anche con altre applicazioni, come Erp, Crm e via dicendo. Tornando, quindi, ai benefici economici, bisogna dividerli in 2 categorie: da una parte ci sono i risparmi di costo, per i quali è difficile dare una risposta generale, perché dipende dalle caratteristiche dell'azienda. Bisogna considerare se, per esempio, ha una sede sola o se ne ha anche all'estero, in quanto a seconda delle situazioni i valori possono completamente cambiare. Certo è che un telefono su Ip difficilmente costerà meno di un telefono normale, perché consente molte più funzioni. Ma c'è anche un secondo filone da considerare, che è quello dell'aumento della produttività e in prospettiva saranno questi i benefici maggiori che avrà l'azienda. Mi viene da fare il parallelo con il passaggio dai terminali ai computer, che costavano sicuramente più di un terminale, ma in compenso hanno aumentato notevolmente la produttività dei dipendenti, e questo è un valore».
Attualmente, come osserva Ciscato, in molte grosse società le soluzioni nuove di Ip telephony coesistono con quelle vecchie, per cui anche in questo caso si può fare un progetto che preveda una migrazione sede per sede o per gruppi di utenti.
Invece se la sede è piccola, forse conviene migrare tutto in una volta sola, per eliminare subito tutta una serie di costi inutili. Per quelle aziende, invece, che non sono dotate di competenze interne dal punto di vista tecnologico, e che magari non sono interessate a gestirsi internamente questa piattaforma, il consiglio è quello di appoggiarsi a un service provider che può offrire il servizio come se fosse in outsourcing.