Cio: spesa It strategica per la ripresa

Lo sostiene un’indagine promossa da Intel su oltre 500 Cio. Prioritarie sicurezza e virtualizzazione. C’è ancora scetticismo riguardo al cloud

Secondo quanto emerge da un’indagine condotta all’inizio di quest’anno da Coleman Parkes per conto di Intel presso 511 Cio di aziende dai 1.000 dipendenti in su in otto paesi dell’area Emea, Italia inclusa, il pessimismo non è dominante. Per lo meno non per quanto riguarda i budget It.

Secondo lo studio, infatti, il 67% dei rispondenti è sì convinto che la congiuntura economica potrebbe portare il top management a decidere tagli importanti agli investimenti It, nondimeno esprime fiducia sul fatto che la spesa non solo resti stabile, ma possa addirittura crescere.

In particolare, secondo il 78% del campione, la spesa potrebbe crescere in tutti quei progetti con una forte connotazione di innovazione, quelli, cioè, destinati a garantire i maggiori vantaggi competitivi alle imprese che li varano. Importante è anche il numero dei Cio convinti che sia questo il momento giusto per investire, in vista dell’attesa ripresa. E gli investimenti devono necessariamente essere indirizzati verso la ricerca di modelli di business più efficienti e competitivi.

Per quanto riguarda i Cio italiani, il 68% degli interpellati è convinto che i tagli di budget It non comportino reali risparmi per le aziende: poiché la maggior parte del budget viene assorbita dai costi correnti piuttosto che dagli investimenti (CapEx), limitare questi ultimi in realtà genera un incremento della spesa complessiva, a causa dell’utilizzo di tecnologia obsoleta e meno efficiente.

Non a caso, nel 2009 le priorità di spesa vedono al primo posto le tecnologie per la sicurezza (70%), seguite da consolidamento dei data center e virtualizzazione (60%) e incremento dell’efficienza attraverso una gestione intelligente dell’It (54%).

Ci sono, poi, due aspetti legati alle tecnologie di nuova generazione presi in esame dall’indagine: i netbook e il cloud computing. Piuttosto interessati i Cio ai netbook, presi in considerazione, tuttavia, come macchina aggiuntiva rispetto al notebook tradizionale. In Italia, va detto, i netbook riscuotono parecchi consensi anche rispetto a questioni di sicurezza, dato questo che si discosta parecchio da quello medio europeo: se il 2% dei rispondenti italiani non nutre timori rispetto all’integrazione dei netbook nei loro sistemi informativi, il 21% dei rispondenti Emea nutre invece qualche perplessità, prevalentemente per motivi di sicurezza.

Qualche scetticismo in più lo si riscontra in merito al cloud computing. In Italia lo utilizza il 2% degli interpellati, contro il 14% dell’area Emea, e qualcuno si dice convinto che vi sia troppa enfasi sul tema specifico. In molti sono tuttavia convinti che l’adozione di modelli a consumo possa migliorare l’efficienza e i rapporti costi-benefici dell’It aziendale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome