Cinque consigli per utilizzare i NAS in un ambiente virtuale

La virtualizzazione nei data center ha un forte impatto sullo storage di rete. Dall’analisi dei protocolli, alle policy QoS i suggerimenti frutto dell’esperienza sul campo.

Quando si deve gestire un ambiente virtualizzato, un tema di particolare importanza è l’utilizzo dello spazio storage.

Difatti, il continuo proliferare di macchine virtuali all’interno del data center porta inevitabilmente a consumare centinaia di GB di spazio. Da qui l’importanza dei sistemi NAS (Network Attached Storage) che in un ambiente virtualizzato assolvono essenzialmente a 3 compiti:

  • Fungono da spazio di “swap” quando si devono trasferire macchine virtuali da un server all’altro
  • Si occupano del backup
  • Ricoprono il ruolo di repository centrale per le immagini virtuali presenti nel data center

Per i network manager che si apprestano a valutare i NAS all’interno di ambienti virtualizzati, ecco 5 consigli frutto di esperienze sul campo:

  • Assicuratevi che tutte le connessioni siano almeno Gigabit Ethernet
  • Verificate che gli switch siano in grado di garantire un’adeguata banda passante al dispositivo di storage
  • Fate un un’ulteriore analisi delle policy QoS (Quality of Service) delle connessioni fra server e storage. Eventualmente cambiate le policy per dare maggiore priorità al traffico storage (che inevitabilmente crescerà).
  • Definite in modo chiaro le caratteristiche base della vostra rete (prima e dopo l’implementazione dei NAS). In questo modo avrete un’idea di quale sia l’impatto di un NAS sull’infrastruttura.
  • Fate dei test e mettete a confronto tutti i protocolli disponibili sul NAS (tipicamente NFS e CIFS) per  vedere qual è la soluzione miglior per il vostro ambiente.

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