Chiesi Farmaceutici – Semplificare l’asset management attraverso l’omogeneità

In Italia le risorse It di Chiesi Farmaceutici contano circa 900 desktop, 900 portatili e oltre un centinaio di server. I sistemi informativi, 22 persone complessivamente, gestiscono la maggior parte delle operazioni direttamente, occupandosi delle pro …

In Italia le risorse It di Chiesi Farmaceutici contano circa 900 desktop, 900 portatili e oltre un centinaio di server. I sistemi informativi, 22 persone complessivamente, gestiscono la maggior parte delle operazioni direttamente, occupandosi delle problematiche di networking, delle installazioni dei pc, delle loro configurazioni e dello sviluppo del software gestionale, fortemente customizzato su una base Jd. Edwards.


«Le informazioni infrastrutturali risiedono su una serie di tabelle Excel, gestite manualmente – ha puntualizzato Arrigo Guzzon, Cto di Chiesi Farmaceutici -. A questi fogli di calcolo si aggiungono alcuni strumenti più specifici, che, però, non sono integrati in un unico framework. Per esempio, usiamo Ms Sms come tool di inventory del parco pc e di distribuzione software. Con questo prodotto gestiamo anche l’help desk e controlliamo remotamente le macchine. Molte operazioni sono, comunque, compiute ancora manualmente e il tool che usiamo, anche se offre funzioni di discovery, è orientato alla sola gestione dei pc Windows. In commercio ci sono, invece, strumenti più completi e sofisticati, ma anche venduti a prezzi decisamente più elevati».


D’altra parte, in questi ultimi anni il parco pc di Chiesi Farmaceutici è cresciuto molto in dimensioni e gestirlo manualmente sta diventando sempre più difficile.


«Le caratteristiche delle macchine, la dotazione software e la registrazione dei change – ha continuato Guzzon – sono tracciati ancora in una tabella a gestione manuale, con tutti i limiti di una soluzione non automatizzata. Va anche detto, però, che gli utenti non hanno diritti di amministrazione delle macchine e per qualsiasi installazione devono rivolgersi a noi. Questo argina il lavoro di tracciabilità, dimostrandosi una scelta vincente per gestire meglio l’omogeneità».


Per limitare situazioni caotiche, il direttore tecnico di Chiesi ha optato, infatti, per la massima standardizzazione del sistema operativo.


«Da noi esiste Widows, non c’è Linux, non ci sono Mac – ha sottolineato Guzzon -. In questo modo, anche se disponiamo di un numero elevato di pc, riusciamo a monitorare tutti i sistemi nello stesso modo. Anche per quanto riguarda le macchine, abbiamo evitato l’acquisto di tanti modelli diversi anno su anno, privilegiando l’omogeneità per favorire una maggiore semplicità di gestione». Per quanto riguarda Chiesi, nell’agenda degli investimenti tecnologici l’implementazione di una soluzione di asset management continua, quindi, a non essere ai primi posti. «Prioritari sono la ricerca e sviluppo, mentre sul lato informatico sono il consolidamento dei server, la sicurezza, la virtualizzazione e lo storage. Attualmente abbiamo già realizzato un sito interno di disaster recovery e possiamo dire di essere abbastanza evoluti sul fronte dello storage. Per quanto riguarda la gestione degli asset, nell’arco della mia carriera ho avuto modo di vedere i maggiori prodotti in commercio, ma, fino ad oggi, i costi di implementazione e la loro complessità hanno frenato gli investimenti. Non nego, tuttavia, che, se ci fosse un tool in grado di supportarci nella tracciabilità delle modifiche ai sistemi, potrebbe essere attentamente valutato. Chiesi, infatti, è sempre sotto convalida sia da parte degli enti ministeriali italiani che della Food and Drug Administration americana, quindi tutta la registrazione dei change a qualsiasi aspetto dell’infrastruttura è per noi importante».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome