Chi invece ha fiducia

Delle quattro realtà intervistate, l’unica che può essere considerata ottimista nel paradigma dell’esternalizzazione è l’azienda vinicola Piccini. Il gruppo, che con le sue tre tenute in Toscana rappresenta uno dei maggiori produttori italiani di Chian …

Delle quattro realtà intervistate, l’unica che può
essere considerata ottimista nel paradigma dell’esternalizzazione è l’azienda
vinicola Piccini. Il gruppo, che con le sue tre tenute in Toscana rappresenta
uno dei maggiori produttori italiani di Chianti (dai 15 ai 30 milioni di
bottiglie commercializzate ogni anno), si sta, infatti, preparando per dare, nel
medio periodo, concretezza a un progetto di questo tipo.


Anche se i processi informatici di Piccini sono ancora
gestiti internamente, la filosofia è, infatti, quella di implementare e
migliorare l’attuale infrastruttura It, che, secondo Gabriele Valdarnotti,
responsabile finanza e controllo oltre che It manager di Piccini, “comincia
ad andare un po’ stretta alle dimensioni assunte dall’azienda

”. L’idea è quella di sviluppare assieme al
software vendor prescelto un gestionale in grado di rispondere al meglio alle
esigenze del gruppo, che nel medio/lungo termine possa essere completamente
gestito da terzi (molto probabilmente il fornitore stesso), mettendo la Piccini
nelle condizioni di potersi occupare unicamente dei core aspect del proprio
business.


Le ragioni che spingono la casa senese in tale direzione
riguardano principalmente le specificità e le complessità delle competenze
tecnologiche legate al settore vitivinicolo. “In questo comparto – ha
spiegato l’interlocutore – bisogna confrontarsi con delle specificità
inerenti l’aspetto produttivo, a partire dall’impianto della vigna, fino ad
arrivare alla vendita del prodotto finito, che necessitano di una forte
competenza. Si tratta di un processo logico, anche di carattere piuttosto
complicato, che va compreso sia dal punto di vista It, sia da quello
contabile/fiscale

”.


Tagli migliorativi dei vini, differenziazione delle annate, programmazione
dei cicli di produzione e lavorazione, sono solo alcune delle variabili che un
produttore vinicolo deve prendere in considerazione nell’analisi della propria
redditività. Per questo motivo la cantina toscana, nella scelta del partner cui
affidarsi, oltre a prendere in considerazione ragioni di tipo logistico, ha
optato per un fornitore che conoscesse le particolarità del settore e che
proponesse come punto di partenza una struttura It specifica.


L’opinione di Valdarnotti è che, comunque, approfondire
insieme al system integrator alcune tematiche sia una prassi necessaria. “Il
risultato di questa collaborazione – ha sottolineato l’It manager –
prevede la predisposizione di un pacchetto software, non dico completamente
ma quasi, cucito su misura per la nostra azienda

”.


In base all’opinione di Valdarnotti, “la gestione
diretta crea senza dubbio benefici in termini di skill e di know how del
personale, ma i vantaggi ottenibili dall’esternalizzazione hanno sicuramente un
peso superiore. Si creano, infatti, sinergie tra cliente e sourcer che
permettono di individuare e risolvere molte delle problematiche che in alcuni
casi, addirittura, da un punto di vista meramente It, si ha difficoltà a
individuare

”.

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