Che succede se un Ceo mente sulla sua laurea?

Il nuovo Ceo di Yahoo, Scott Thomson, avrebbe reiteratamente mentito sul proprio titolo di studio, vantando una laurea mai conseguita. E le conseguenze potrebbero non costare care solo a lui.

Una grossa tegola è infatti caduta su Yahoo!, sui suoi dipendenti e sui suoi azionisti: la società che vedeva in Thompson una personalità di spicco capace di risollevare le sorti di una realtà dal futuro estremamente incerto, si trova adesso a fare i conti con una laurea falsa. Al momento della sua nomina, presentando il curriculum, Thompson avrebbe dichiarato di aver conseguito una laurea in informatica. Tale titolo di studio, invece, non sarebbe mai stato ottenuto. La dichiarazione mendace non mette all’angolo soltanto il CEO di Yahoo! ma, inevitabilmente, si ripercuote sull’intera società con gli azionisti ormai sul piede di guerra.

Secondo Hadley Reynolds, analista presso IDC, lo scivolone di Thompson sarebbe sufficiente per espellerlo dalla dirigenza della società e configurando la sua guida come una delle più brevi di sempre (il CEO ha preso le redini di Yahoo! solamente a gennaio scorso). Reynolds bolla come assolutamente inverosimili le dichiarazioni che sono state rilasciate a caldo dopo la diffusione della notizia: i responsabili di Yahoo! hanno fatto riferimento ad un errore commesso in buona fede. Per Reynolds la realtà sarebbe ben diversa: numerosi documenti suggeriscono come Thompson abbia dichiarato più volte, nel corso del tempo, di essere in possesso di una laurea quando ciò non corrisponde al vero. Addirittura nei file trasmessi alla SEC (Securities and Exchange Commission), l’ente statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, ci sarebbero le tracce della dichiarazione non veritiera.

Dan Loeb, uno degli azionisti di Yahoo! (detiene il 5,8% della proprietà), ha chiesto alla società un’immediata estromissione di Thompson che entro lunedì prossimo dovrà essere allontanato. Nel mirino non c’è il fatto che Thompson abbia lavorato senza disporre del titolo accademico quanto, piuttosto, del comportamento censurabile sul piano morale e della correttezza professionale che avrebbe sino ad oggi usato. Il futuro di Thompson all’interno di Yahoo!, comunque, non sembra ormai essere più nelle sue mani.

In aprile Thompson aveva disposto il licenziamento di 2.000 dipendenti dell’azienda pari al 14% della forza lavoro di Yahoo! Obiettivo? Ridurre i costi societari per circa 375 milioni di dollari.

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