Che obiettivi dietro Media Center?

Utenti evoluti del pc o entertainmente domestico? E dove si colloca Xbox?

La visita di Bill Gates a Milan ha dimostrato quanto Microsoft tenga a
Windows Media Center.
Il chairman di Microsoft in sostanza è venuto in
Italia soprattutto per rafforzare con la sua presenza quel mega spot che è stata
la presentazione di Futurshow per l’ultimo prodotto della società di Seattle.

Il clamore suscitato dalla sua presenza non deve però fare dimenticare le
perplessità generate dal lancio di Wmc.
Senza addentrarci nella tecnologia
del prodotto bisogna rilevare che in molti hanno lamentato una certa rumorosità
di alcuni modelli. Difetto non da poco visto che Wmc deve essere piazzato vicino
al televisore.
Inoltre deve essere ben chiaro che il Media Center è un pc
che quando si collega in rete deve essere protetto da un firewall e da un
antivirus.
Ma le questioni veramente importanti sono altre.
Il prodotto
si pone come punto di convergenza fra l’elettronica di consumo e l’informatica.

Però fino a oggi i big dell’elettronica di consumo non hanno ancora
dichiarato il loro appoggio al prodotto.
La cosa non stupisce visto che fra
i big di questo mercato c’è Sony con la sua Playstation 2 e più avanti la
Playstation 3 che potrebbe essere abbastanza simile al prodotto di Microsoft.

Ma il competitor di Ps3 non dovrebbe essere il Wmc ma la seconda versione di
Xbox che dovrebbe uscire il prossimo anno. Xbox, però, è sempre stata venduta da
Microsoft come un sistema per l’entertainment casalingo, proprio quella cosa che
dovrebbe essere il Windows Media Center.
Non si rischia così di far
competere i due prodotti nella stessa fascia di mercato?
Oppure il destino
di Xbox è segnato?
La scelta di Wmc o di Xbox (se scelta c’è stata o ci
sarà) significa però rivolgersi a due tipi di consumatori differenti. Xbox è
molto user friendly, mentre con Wmc si fa un passo indietro.
L’utente deve
riabituarsi a un nuovo prodotto, che è comunque un pc, e che possiede un suo
livello di complessità.
Almeno inizialmente si tratta comunque di un passo
indietro per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti sempre più facili da
utilizzare per i consumatori.
Non a caso Pc Open, il mensile edito da Agepe,
ha esaminato alcuni modelli di Wmc presenti sul mercato per concludere he
l’utente ideale sembra essere l’utilizzatore evoluto del pc.
Ma era proprio
questo l’obiettivo di Microsoft?

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