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Chatbot e blockchain a braccetto nel 2018

Le tecnologie per l’intelligenza artificiale sono ancora agli albori e infatti anche nel 2017 nessun chatbot è stato in grado di di superare il test di Turing. Ma ci sono stati alcuni interessanti progressi.

La novità più importante è il lavoro di Google DeepMind su AlphaGo Zero creato senza utilizzare i dati provenienti da attività precedenti che è diventato più forte di qualsiasi versione mai realizzata.

Il rilascio di AlphaGo Zero potrebbe potenzialmente cambiare il modo in cui svilupperemo il software di intelligenza artificiale in futuro. Significa che i dati diventerebbero meno critici, e la chiave sarebbe trovare casi d’uso in cui si potrebbe ottenere un alto volume di iterazioni, in modo che il sistema Ia potrebbe iterare abbastanza veloce per migliorare se stesso.

Per lo sviluppo di chatbot, questo è un vantaggio significativo grazie al massiccio livello di conversazioni che potrebbe eseguire con gli utenti. Anche se bisogna ancora capire come convalidare le risposte.

Il 2017 è stato un anno eccellente per le interfacce vocali grazie allo sforzo di nomi come Amazon e Google per spingere avanti il mercato Smart Speakers. Secondo i dati ufficiali Amazon ha già venduto più di 20 milioni dispositivi Echo.

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Chatbot, l’importanza della voce

Google, d’altra parte, sta cercando di rendere il suo assistente disponibile su tutti i dispositivi Android come smartphone, Androidwear, Smart tv, Smart Speaker, ecc.

Abbiamo anche visto molti costruttori di voice bot come PullString o Storyline venire sul mercato per aiutare le aziende a costruire facilmente chatbot basati su voce. Nel 2018 è prevedibile che questa tendenza continuerà; potremmo vedere qualche successo da alcuni bot voce. Anche se ci sono molte sfide sul tavolo che gli sviluppatori dovrebbero risolvere per portare l’interfaccia utente vocale al mainstream.

Un’altra area molto interessante riguarda il progresso delle interfacce di conversazione. Molte aziende si sono rese conto che il Pnl non è ancora pronto, così hanno iniziato a sperimentare l’approccio delle Conversational Interface (chatbot basati sull’interfaccia).

Nel 2017 ci sono stati molti casi interessanti di nuovi utilizzi. Tra questi marketing e vendite si sono distinti. Aziende come Drift e iAdvize scommettono sul cosiddetto marketing conversazionale per aiutare le imprese.

In aumento sono anche i siti web di conversazione come Landbot. Anche nel 2018 vedremo una forte crescita nelle interfacce di conversazione, dove alcuni player conquisteranno posizioni importanti.

Poi ci sono Bitcoin e blockchain.

Alcuni player del mondo chatbot hanno già iniziato a giocare con questa nuova tecnologia. Per esempio, Kik ha lanciato il proprio “Kip” che ha generato 100 milioni di dollari per costruire un’economia virtuale all’interno della sua piattaforma di messaggistica.

Un’altra società chatbot chiamata Sensay ha scommesso sulla blockchain lanciando il token Sense per fornire la sua rete umana di consulenti incentivanti ad utilizzare il bot e continuare a offrire consulenza su argomenti vari. Altre aziende di chatbot sfrutteranno le criptovalute per rafforzare la loro proposta. Le opportunità non mancano.

 

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