Cgia di Mestre, con Imu e Tares aumenti boom per le imprese

Secondo la società veneta, rispetto a quando si pagava l’Ici i proprietari di capannoni hanno subito nel 2012 un incremento medio del 100%, con punte che in molti casi hanno toccato il 154%. E per quest’anno si prevede un ulteriore aumento del 10%.

Per molti
imprenditori, rispetto al 2012, gli aumenti che hanno subito quest’anno per quanto riguarda
Imu e Tares
sono veramente molto pesanti.
A dirlo è la Cgia di Mestre che fa notare che nel
2013 solo i negozi e i capannoni (sia quelli classificati D7 sia quelli D8) non
hanno subito aumenti dell’aliquota media. Nonostante ciò, i capannoni hanno
subito lo stesso un incremento di imposta a seguito dell’aumento del
coefficiente moltiplicativo utilizzato per determinare la base imponibile che è
passato da 60 (valore applicato nel 2012) a 65.

Se per i
negozi e le botteghe artigiane l’importo medio da pagare quest’anno è lo stesso
di quello versato l’anno scorso (926 euro), per tutti gli altri immobili c’è un
rincaro. Per gli uffici-studi privati e i laboratori artigianali gli aumenti
sono leggerissimi (rispettivamente + 0,5% e + 1,6%), per i capannoni,
invece, i ritocchi all’insù sono molto pesanti
. Per quelli classificati D1,
l’aumento è di 352 euro (+10% rispetto al 2012), che “spinge” il costo
totale annuo dell’Imu a 3.860 euro.

Per i capannoni
D7 e D8
(ovvero quelli industriali e quelli commerciali) l’incremento è
per entrambi dell’ 8,3%
. Se i primi registrano un aumento di 493 euro, che
fa salire l’imposta annua a 6.403 euro, i secondi subiscono un ritocco di 591
euro, che porta il costo complessivo dell’imposta a toccare i 7.676 euro.

Rispetto a quando si pagava l’Icifa notare Giuseppe Bortolussi – segretario della  Cgia di Mestre-
i proprietari di capannoni hanno subito nel 2012 un incremento medio del
100%
, con punte che in molti casi hanno toccato il 154%
”.

La Cgia di
Mestre ha inoltre messo a
confronto il prelievo relativo alla tassa sui rifiuti del 2013 con quella del
2012. A tal fine sono stati analizzati i regolamenti comunali e applicate le
tariffe relative a 10 Comuni capoluoghi di Regione (Ancona, Aosta, Bologna,
Cagliari, Campobasso, Firenze, Genova, Milano, Torino e Venezia). Dopodiché è
stata calcolata la media del prelievo ottenuto sulle otto diverse tipologie di
immobili ad uso produttivo/commerciale prese in esame.

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