cartiere burgo – Uno strumento di censimento realizzato in casa

La struttura di Cartiere Burgo si articola su una cinquantina di siti al mondo collegati via Vpn o Mpls e gestiti in modo centralizzato da San Mauro Torinese. «Il sistema amministrativo e il ciclo passivo sono basati su un Erp Jd. Edwards – ha affermat …

La struttura di Cartiere Burgo si articola su una cinquantina di siti al mondo collegati via Vpn o Mpls e gestiti in modo centralizzato da San Mauro Torinese.


«Il sistema amministrativo e il ciclo passivo sono basati su un Erp Jd. Edwards – ha affermato Lorenzo Anzola, associated vice president It & processes di Cartiere Burgo – mentre le vendite e la produzione sono gestite con un software specialistico del mondo delle cartiere. Tutti questi programmi girano su una struttura centralizzata, residente a San Mauro Torinese, e sono distribuiti in tutto il mondo attraverso Citrix Metaframe su struttura Windows Terminal Server. I dieci stabilimenti italiani sono gestiti, invece, con due server farm collegate fra loro in fibra ottica e che stanno nel nostro impianto più grande, sito a Verzuolo, in provincia di Cuneo, dove abbiamo una struttura in grado di garantire high availability e business continuity. Qui l’infrastruttura è basata su processori di tipo Intel su architettura Microsoft 2003 e database Oracle su sistema operativo Linux. Complessivamente, i sistemi informativi, che contano circa 25 persone, gestiscono un centinaio di server e circa 1.200 postazioni pc».


Mentre la gestione dei server è in outsourcing, quella dei desktop sfrutta uno strumento di gestione realizzato in casa.


«La soluzione – ha puntualizzato Anzola – tiene sotto controllo tutte le fasi di manutenzione e ticketing delle chiamate, la frequenza di intervento e, quindi, i costi di possesso. La stessa soluzione gestisce l’inventario ed è nata come estensione dei servizi di help desk. In realtà, un anno fa, conclusa l’implementazione del sistema amministrativo e avviato il processo di server consolidation, stavamo valutando la possibilità di usare un prodotto commerciale di asset management per i notevoli vantaggi che è in grado di offrire, ma la fusione con Gruppo Marchi ha cambiato le nostre priorità. Ora stiamo lavorando all’integrazione dei gestionali e, quindi, il problema di una gestione disciplinata dei pc attraverso strumenti avanzati e collaudati è passato in secondo piano».


Attualmente l’azienda è, comunque, in grado di effettuare un’analisi dei costi di possesso, ma il livello di dettaglio non sembra essere particolarmente elevato.


«Nonostante i limiti dello strumento in uso, siamo in grado di eseguire aggregazioni per anni e conoscere le spese sostenute per la manutenzione per aggregati, in modo da identificare i sistemi più onerosi e consentire una scelta tra la sostituzione e la riparazione».

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