Caratteristiche di un virus

Il termine virus nell’informatica deriva dalla chiara similitudine con quanto avviene nella biologia tra microrganismi patogeni e il corpo umano. Il concetto di virus informatico è molto vecchio. Infatti, già negli anni 30 erano stati definiti modelli …

Il termine virus nell’informatica deriva dalla chiara similitudine
con quanto avviene nella biologia tra microrganismi patogeni e il corpo umano.
Il concetto di virus informatico è molto vecchio. Infatti, già negli anni 30
erano stati definiti modelli matematici per la diffusione di un’infezione da
John von Neumann (1903-1957), l’inventore della matematica computazionale.
Si
può dunque dire che il concetto di virus sia nato insieme a quello di
elaboratore. Le prime pubblicazioni scientifiche sul problema dei virus sono
apparse negli Stati Uniti negli anni 70, riguardo un programma chiamato
Brain che si diffuse in modo incontrollato nell’università del Delaware
attraverso grossi floppy disk da 5,25″.
Attualmente, un virus informatico
viene definito come un piccolo programma dotato di due caratteristiche
essenziali:


1) deve essere un programma, ovvero una sequenza di
istruzioni per il computer;
2) deve essere in grado di replicarsi, ovvero di diffondere copie di se
stesso.


Questa è una definizione minima generalmente accettata. In estensione a
tali punti, è consuetudine considerare il virus come un programma in grado
di venire eseguito su un sistema informatico senza che l’utente se ne accorga,
spesso per causare azioni di disturbo o danneggiamento di dati più o meno
rilevanti.
Quando un virus è trovato in più di un’azienda o rete di computer
locali è detto in gergo in the wild. Si stima vi siano circa 250-300
virus in the wild. I virus, invece, che sono noti ai laboratori di ricerca, ma
non sono in circolazione in modo massiccio, si dicono zoo virus e si
stima che a questa categoria appartengano oltre 45 mila virus.

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