«Capire» la ripresa. Quando, dove, come

Presentiamo un’anticipazione dei temi che saranno trattati dal tradizionale European Spring Symposium di Gartner (organizzato a Firenze dall’8 al 10 aprile) e rivolto a top manager e responsabili It.

Dopo l’era delle dotcom, eccessiva e irrazionale, e la faticosa transizione all’anno 2000, l’attuale clima economico non favorisce certo l’azione dei business executive, che si misurano ogni giorno con mille difficoltà. La tendenza della crescita continua, spesso a due cifre, registrata per oltre un decennio, si è interrotto bruscamente con l’implosione della bolla speculativa delle dotcom. Alcuni comparti del settore It potrebbero addirittura non rivedere più tempi felici come gli anni Ottanta. Mai come oggi è difficile elaborare e implementare una strategia vincente e convincente e mai questa strategia è così importante per la sopravvivenza dell’azienda oggi, per il suo successo, domani. Si mettano l’anima in pace i pessimisti a oltranza: la caduta che oggi registriamo non è certo l’inizio della fine, come essi affermano. Nonostante la disillusione nei confronti della tecnologia, proprio alla tecnologia sarà affidato il compito di stimolare una crescita significativa prima che l’attuale ciclo industriale abbia completato il proprio corso. Il futuro più o meno lontano sembra riservare all’It rosee prospettive. Ma quele saranno quelle più prossime?

Il gap year


Da oltre un decennio, Gartner raccomanda alle aziende, dovunque esse operino, di focalizzare l’attenzione sulla pianificazione strategica, sia essa di largo respiro che tattica. I simposi annuali organizzati da Gartner sono assurti a momenti centrali e luoghi d’incontro per migliaia di executive It e dirigenti d’azienda, vogliosi di comprendere le implicazioni della tecnologia sul business e di capitalizzarne i vantaggi. Durante lo European Symposium tenutosi a Cannes nel novembre 2001, gli analisti Gartner hanno coniato il termine "gap year". Un’espressione/ concetto che racchiude il momento di pausa e di discontinuità nell’attività di business che molte aziende subiscono. Per Mark Raskino, Research director di Gartner, "il gap year è iniziato verso la metà del 2001 e dovrebbe terminare a metà o a fine 2002. I tempi e la durata variano a seconda dell’area geografica e del settore e in alcuni casi questo periodo potrebbe protrarsi per diciotto mesi o più". Le cause, dunque, sono molteplici. L’aspetto rimarchevole è che le aziende stanno soffrendo di una sorta di indigestione da troppa It, proprio nel momento in cui si adoperano per implementare i cambiamenti aziendali, spesso di notevole portata, richiesti per utilizzare al meglio le tecnologie basate su Internet e mettere in pratica le idee abbracciate nel biennio 1999 -2001. Trovandosi di fronte un arretrato di progetti non conpletati in aree chiave (Crm, e-procurement, marketplace B2C e B2B, e altre), le aziende hanno scoperto che la semplice aggiunta di server, software, consulenti, ampiezza di banda a un investimento già oneroso in sè non ha consentito i ritorni attesi.

Metodi per la riduzione dei costi


Le aziende hanno bisogno di business case, di strumenti di misura e parametri per il business, di un effettivo allineamento della strategia di business con gli obiettivi aziendali, dell’accentuazione della centralità del cliente, di una ridefinizione dei processi aziendali, di rapporti di partnership e collaborazione, di una ristrutturazione della catena del valore, di cambiamenti nella cultura interna e di una trasparenza maggiore nelle operazioni aziendali, sia all’interno che all’esterno. I principali programmi di gestione del cambiamento, paralleli agli investimenti in tecnologia, hanno impattano in modo lento e timido, tanto che sono pericolosamente in ritardo nei confronti dei progetti di implementazione della tecnologia. In questa fase, le aziende si pongono l’obiettivo principale del contenimento dei costi, senza per questo perdere competenze e slancio critico. Il clima economico è difficile, ma gli atteggiamenti e le attività di molte organizzazioni non riflettono ancora la nuova realtà: le aree in cui è possibile conseguire risparmi e ottenere vantaggi senza ulteriori investimenti sono molte. Questa fase, squisitamente tattica, del contenimento dei costi è il tema del primo giorno dell’European Spring Symposium 2002 di Gartner e oggetto di studio di importanti attività di ricerca in questo momento.



La fase di transizione


Cosa succederà al termine del gap year? Quali saranno i segnali che faranno comprendere che la fase di passaggio verso la ripresa è iniziata? Il secondo giorno dell’European Spring Symposium di Gartner focalizzerà l’attenzione sul tema della transizione. "Saranno analizzate tutte le attività da svolgere nel corso del gap year e forniti consigli su come affrontarlo – precisa Steve Prentice, director of Research di Gartner in area Emea -. Inoltre vogliamo evidenziare quegli indicatori chiave della ripresa che riteniamo debbano essere tenuti sotto controllo dalle aziende. Infine, presenteremo e commenteremo le previsioni di Gartner su ciò che succederà all’avvicinarsi della fine del gap year e nel periodo immediatamente successivo". Il gap year non finirà all’improvviso. Il ritorno alla crescita sarà caratterizzato da una transizione molto lenta e quasi impercettibile. I segnali di ripresa provenienti dalle economie mondiali, a partire da quella degli Stati Uniti, non determineranno, di per sé, la fine del gap year. L’interesse di Ceo, Coo, Cfo, Cio e della comunità di investitori in generale verso iniziative di innovazione basate sulla tecnologia rimarrà debole finché non vedranno ritorni consistenti e inequivocabili sugli investimenti It effettuati in passato. Non appena si avvertirà un mutamento, anche minimo, nell’andamento del settore, le aziende dovranno cambiare il proprio approccio, riducendo via via le politiche di contenimento dei costi e muovendosi verso nuovi investimenti. La fase di transizione è caratterizzata dall’avvio di nuove attività, nuovi progetti, nuovi investimenti, ma anche dall’introduzione di una cultura nuova e di nuovi atteggiamenti che devono sempre accompagnare i progetti per garantirne il successo, come insegnano molte esperienze degli ultimi due anni.


Nella fase di transizione, comunque, è essenziale "fare la cosa giusta al momento giusto". La difficoltà deriva dal fatto che non esiste un "momento giusto" in assoluto, uguale per tutte le organizzazioni. Il momento giusto dipende dal settore industriale, dall’area geografica, dall’accettazione del livello di rischio. Non c’è dubbio che il settore It abbia raggiunto oggi un punto molto basso, ma Gartner ritiene che la ripresa avverrà nel corso del 2003, anche se occorrerà ancora più tempo prima che appaiano evidenti i benefici da essa apportati. I business executive delle aziende stanno comprensibilmente concentrando l’attenzione sul superamento delle difficoltà contingenti o, al massimo, sui cambiamenti richiesti per guidare l’azienda nella fase di transizione e verso la ripresa, ma è necessario che guardino oltre questo orizzonte per programmare in modo efficace il futuro.

Il mondo nuovo


Il terzo giorno del Symposium di Gartner sarà dedicato all’analisi di ciò che avverrà dopo la fase di transizio-ne: il nuovo mondo, "governato" da tecnologie che non hanno ancora raggiunto la maturità. Quale impatto avranno le comunicazioni wireless data-enabled praticamente onnipresenti nelle attività delle organizzazioni e dei singoli individui in Europa da qui al 2007? La generazione always on, con accesso quasi istantaneo a Internet e a una miriade di servizi Web per ogni ora del giorno, diverrà mai una realtà? Quali tecnologie emergeranno e svolgeranno un ruolo chiave nelle nostre vite e quali invece rimarranno nell’ombra? Prevedere il futuro è, e sarà sempre, un connubio imperfetto tra scienza e arte, ma l’esperienza e la profonda conoscenza della comunità di analisti Gartner fornisce un’ottima piattaforma su cui lavorare. "Siamo convinti di poter fornire un valido supporto ai nostri clienti, per aiutarli a orientarsi nel dedalo di dichiarazioni e promesse di produttori e fornitori – dice ancora Prentice -. Però, la sorpresa è sempre possibile. Fattori esterni, come gli eventi dell’11 settembre, possono cambiare lo scenario dalla sera alla mattina. La rilevanza di una corretta valutazione della portata e del potenziale di questi eventi esterni, nonché l’importanza che assumono nell’ambito del processo di pianificazione strategica, sono tra le principali motivazioni che ci hanno spinto ad adottare, d’ora in avanti, cinque temi principali per la nostra attività di ricerca".

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