Si tratta di un luogo fisico, tipicamente il negozio, dove l’acquirente deicide cosa acquistare. La divisione del digital imaging ha intenzione di puntare su questa strada e lo fa con una strategia di prezzi più lineare e fondi di co-marketing
Canon ha deciso: un listino prezzi uguale per tutta Europa (o quasi); una
maggiore efficienza nei rapporti con i partner; e una focalizzazione sulle
strategie per creare la terza dimensione, ovvero il luogo dove l’acquirente fa
le sue scelte ed esce dal negozio con il pacchetto. Sono questi i must che
seguirà “commercialmente parlando” da qui in poi.
Cinque anni sono serviti
alla divisione
consumer (quella che vende digital imaging) per decidere che i cambiamenti esterni (quelli che hanno portato ad avere a che fare con un acquirente sempre più sofisticato) e quelli interni (tra cui un ciclo di vita dei prodotti sempre più ristretti tanto da passare a cinque anni a nove mesi con il proliferare di un catalogo di centinaia di prodotti a prezzi in continua discesa) impongono una sterzata. Prima fra tutti quella del listino prezzi, ora uguale per 15 nazioni europee (“gli altri arriveranno a poco a poco” assicura il country director Massimiliano Ceravola).
Per Canon
diventa importante conquistare i clienti sul punto vendita (dove una
ricerca rileva che il prezzo arriva per terza motivazione, mentre design e marca
rimangono le variabili fondamentali) e per farlo ha intenzione di lavorare a
stretto contatto con i retailer e i computer shop. I fondi di co-marketing ci
sono: il 7% del giro di affari sarà rinvestito proprio in questa area. Obiettivo
far scoppiare la “terza dimensione” e catturare consensi ovunque.
Almeno così sperano in Canon che al canale dice “insieme possiamo
crearli”.