Ca Technologies: crediamo nel mainframe

In occasione dei primi 50 anni del grande sistema Ibm la società ribadisce il proprio impegno. Il futuro lo si gioca sulle risorse umane. E su DevOps.

In occasione dei 50 anni di vita del mainframe, l’Ad di Ca Technologies, Fabio Fregi, ha sottolineato come la storia della società nata a Islandia sia legata a doppio filo con quella del mainframe, sin dai suoi inizi.
E ha ribadito come la fiducia, tecnologica e di business nei confronti della piattaforma Ibm sia integra, anche oggi, al tempo del cloud.

«Noi abbiamo soluzioni di ottimizzazione del funzionamento del mainframe, con interazione con altre piattaforme. Proposte per la gestione degli skill, gestione dello storage, funzionamento di cloud ibridi».

E offre un dato significativo: «2,5 dei 4,6 miliardi di dollari che fatturiamo vengono dal mondo del mainframe».

Ma quanto pesa oggi il mainframe in Italia?

La risposta viene da Rossella Macinante, di Netconsulting «Il parco Mips in Italia è raddoppiato negli ultimi sei anni. Nel 2013 è stato di oltre 1.200.000 Mips. E gran parte della crescita è dovuta al settore finance e bancario».

Per capire meglio il fenomeno Netconsulting ha fatto un’indagine su campione nazionale di aziende che rappresentano 293mila Mips.

Fra i dati salienti che sono emersi c’è quello riguardante i sistemi mainframe installati più di recente: uno su tre ha installato uno z12, uno su due uno z10.
Riguardo le competenze mainframe, il 40% degli intervistati non ricorre a risorse esterne.

Nove utenti su dieci fanno integrazione di sistemi mainframe con web e ambienti distribuiti.

E mettendo il mainframe sulla bilancia dei pro e dei contro emerge come dia sicurezza, ma costi mantenerlo, di come garantisca la disponibilità applicativa ma come si integri con difficoltà con altri ambienti, di quanto sia scalabile ma di come rappresenti un Tco elevato, di come garantisca alte performance ma anche di quanto sia difficile reperire risorse sul mercato.

Proprio il tema delle risorse umane è la chiave per leggere il futuro della piattaforma.
Un utente su due, infatti, non prevede di assumere risorse con competenze in ambito mainframe.
E poi mancano laureati formati su mainframe.
Quindi due su tre formano internamente figure senior.

A tal proposito, la risposta che
Fregi offre è il centro di ricerca e sviluppo mainframe di Ca Technologies di Praga «dove lavorano
400 persone
».

Annamaria Di Ruscio di Netconsulting ha sintetizzato questi dati dicendo come il mainframe sia la piattaforma a 5 nove per eccellenza e di quanto rappresenti la cassaforte dei dati, a patto di non perderne la combinazione (ossia le competenze).

Fregi ha chiosato dicendo come i sistemi più grossi sono quelli che crescono di più: vuol dire ancora più consolidamento.
E vede una grande integrazione di ambienti mainframe erogati da sistemi di front end distribuiti, in cloud e mobile.
Per Fregi lo si farà con attività con metodologia DevOps, per ridurre i costi di messa in esercizio e gli errori manuali.

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