Ca, la via alla semplicità con l’Eitm

Il Ceo, John Swainson, esorta a portare sul mercato un’offerta It che sia un pratico aiuto per il business delle aziende

Arriva alla fine della prima giornata del Ca World di Las Vegas l’intervento di John Swainson, presidente e Ceo della società e, come prevedibile, ribadisce con forza la vision che la società sta portando sul mercato, quell’Eitm (Enterprise It management) che ritiene ormai arrivato al punto di poter essere “concentrato”, al fine di semplificare e unificare la complessità della gestione dell’It nelle aziende.


«Il business ha bisogno di ambienti semplificati affinché le potenzialità delle tecnologie It possano essere sfruttate al meglio per avere un vantaggio competitivo sul mercato – dichiara Swainson ai seimila tra clienti e partner che affollano la sala della dodicesima edizione del Ca World -. È un dato di fatto che gli ambienti It stanno diventando ogni giorno più complessi, come complesso sta diventando per le aziende gestire un numero sempre crescente di fornitori di tecnologie, tra pc, server, prodotti per il networking, applicazioni, sicurezza, management. Ormai c’è bisogno di avere un nuovo approccio alla gestione dell’It aziendale, che consenta, nel contempo, maggiore flessibilità, anche a fronte della crescente velocità dell’evoluzione delle tecnologie. E l’innovazione ha bisogno di un’effettiva governance delle strutture It presenti in azienda, che consenta all’It di parlare la stessa lingua del business delle imprese, sapendo gestire i rischi, oltre a garantire una maggiore sicurezza e una gestione ottimizzata».


E l’Eitm diventa la modalità di approccio che consente, e consentirà sempre più in futuro, di realizzare questa semplificazione/unificazione nella gestione dell’It. Una vision che si concretizza con prodotti in linea e con strategie adeguate. Sono diverse le priorità che Swainson illustra per il prossimo anno, ma le più impellenti riguardano i clienti e i partner.


A partire dalla volontà di Ca di stringere maggiormente i contatti con i propri clienti, far sposare loro la vision dell’Eitm come strumento per una crescita del loro business. E se il primo pensiero è indirizzato ai clienti, il secondo si rivolge ai partner di canale, attraverso i quali il vendor ha intenzione di espandere i propri mercati, in quanto «sono le nostre terze parti che danno valore alla nostra offerta» sottolinea Swainson.


«Crescita, copertura territoriale del mercato e soddisfazione del cliente», Patrick Starck, da pochi giorni nominato senior vice president & general manager Emea sales, ha già chiare le direttive su cui vuole indirizzare la strategia europea di Ca.


«Vorremmo convincere i nostri clienti a passare all’utilizzo delle nostre soluzioni, coinvolgendoli direttamente nella nostra strategia – spiega Starck – incentrata sull’Enterprise It management che può consentire loro di ottimizzare l’impiego dell’It, ottenendo in cambio un vantaggio competitivo».


Quindi la crescita che Ca prevede sarà frutto sia di un diverso approccio nei confronti dei clienti già acquisiti, sia di nuove iniziative e forze messe in campo per conquistare nuovi clienti. Forze che si chiamano partner di canale.


Il supporto di terze parti e system integrator


«Il nostro sforzo verso la massima copertura del mercato vedrà un ulteriore coinvolgimento delle terze parti e dei system integrator – riprende Starck -, con strategie globali cha avranno interpretazioni locali, in base al mercato di ogni singolo paese, con le sue opportunità e peculiarità. E all’interno di ogni mercato locale, abbiamo intenzione di orientarci maggiormente sui settori verticali, e in tal senso sarà il nostro approccio sia alla clientela, sia al canale».


E le stime per l’Europa sembrano essere ottimistiche, anche per la zona Southern Emea, che comprende Italia, Francia e Spagna, dove le attese sono di una crescita in revenue del 7,5% fino al 2010.


Una crescita basata essenzialmente sulla nuova vision dell’Eitm, che l’executive vice president and Cto di Ca, Al Nugent conferma essere il leit motif del momento non solo per le strategie, ma soprattutto per quanto riguarda le tecnologie future che verranno rilasciate del vendor.


«Dobbiamo fare in modo di unificare e semplificare la gestione dell’Information technology – conferma il manager -. Il business delle aziende dipende sempre più dall’It e dal vantaggio competitivo che può offrire. E la gestione di tale strumento deve essere semplificata, oltre che unificata. Va da sé che diventa necessaria un’integrazione delle diverse piattaforme tecnologiche. E per integrazione non intendo l’interoperabilità, ma una vera convergenza verso la creazione di un Unified Service Model, che possa far comunicare in maniera automatica i servizi It e i componenti delle infrastrutture, con l’obiettivo di risolvere la complessità dell’organizzazione It aziendale e ottimizzare gli investimenti tecnologici».

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