Occorre proteggere i documenti sensibili e, parimenti, permettere ai dipendenti che utilizzano device mobili privati all’interno degli ambienti di lavoro di stampare e inviare o ricevere scansioni.
Poiché un numero sempre più elevato di collaboratori e utenti interni porta i propri dispositivi all’interno dell’ambiente di lavoro, si rende necessario ripensare le policy e i criteri di scansione e stampa. Lo riferisce uno studio commissionato da Canon, un sondaggio paneuropeo condotto su 729 utenti e decision maker del Vecchio Continente.
I dipendenti richiedono, infatti, pratiche di lavoro nettamente più flessibili di quelle attuali. Il 51% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe essere in grado di inviare i documenti acquisiti ad applicazioni cloud. Quando le persone usano i loro iPad, iPhone o dispositivi Android sul posto di lavoro, in genere si aspettano anche di riuscire a stampare documenti da tali dispositivi direttamente sulle stampanti aziendali e, parimenti, di ricevere scansioni dalle stampanti multifunzione e dagli scannaer dipartimentali. Questo, come ben si può immaginare, può far aumentare in modo considerevole i rischi per la sicurezza, specie quella dei documenti sensibili.
Tra gli altri risultati salenti dell’indagine, il 31% del campione vorrebbe utilizzare tablet messi a disposizione dal datore di lavoro sul luogo di lavoro mentre solo 1/5 (20%) degli intervistati vorrebbe portare proprio il proprio dispositivo personale al lavoro. Lo studio ha trovato che l’83% degli intervistati ancora stampa quotidianamente, utilizzando almeno una volta al giorno una printer. Uno su tre ha detto che non sarebbe in grado di lavorare senza le funzionalità di stampa o scansione mentre solo il 5% sostiene che non ne risentirebbe se la stampa fosse eliminata dall’ambiente aziendale. Lo studio ha anche scoperto che la sicurezza di stampa è una delle maggiori preoccupazioni per la sicurezza IT in generale per il 66% dei rispondenti.
