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B&W Zeppelin Mini

Un nome ma anche un aggettivo: Zeppelin Mini è difatti sensibilmente più piccolo del fratello maggiore.
Zeppelin, fin dalla sua comparsa, suscitava apprezzamenti, oltre che per le qualità intrinseche e dei suoni riprodotti, per le sue forme così ardite e innovative. Il volume a forma di dirigibile – e il nome non era stato certamente scelto a caso – interrotto solo da discreti inserti color acciaio, non poteva non essere notato per pulizia e sintesi.

La versione ridotta, il Mini appunto, tradisce forse nell’audacia delle forme ma riprende anch’esso il tema dell’ellisse. Il segno geometrico, in questa edizione, non caratterizza l’insieme nello spazio ma ne disegna il perimetro e la superficie a effetto cromato che sovrasta l’apparecchio.

A onor del vero la similitudine è un po’ tirata, come si suol dire ma, su tutti gli altri temi, la qualità tipica dell’azienda è stata profusa con le stesse attenzioni che il maggiore si era già guadagnato.

Zeppelin Mini si presenta quindi molto compatto e facilmente ambientabile, cosa che nel modello ispiratore era forse lasciata in secondo piano a favore dell’estetica. Non è quindi necessario predisporre il luogo adatto, per dimensione e importanza, destinato ad accoglierlo.

Che sia il soggiorno o il comodino della camera da letto, il Mini si adatta facilmente e, più che egregiamente, svolge il proprio lavoro.

In uno spazio inferiore – 32 x 20 x 10 cm – la tecnologia già utilizzata consente prestazioni di tutto rispetto. Prestazioni che denotano quanto sia spesso rilevante la paternità di un’azienda che ha fatto dell’alta fedeltà, oltre che della lunghissima esperienza, il proprio cavallo di battaglia.

Come accennato, è la forma ellissoidale della superficie del sistema, in acciaio lucidato e particolarmente gradevole alla vista, a caratterizzarne l’estetica. Le superfici laterali sono rivestite con un tessuto nero, atto anche a proteggere gli altoparlanti, senza soluzione di continuità.

Nella parte posteriore trovano posto le connessioni e il tubo di accordo bass-reflex. Oltre alla presa per l’alimentazione fornita da un trasformatore esterno, troviamo l’ingresso ausiliario in formato minijack e la presa USB. Quest’ultima consente il collegamento del Mac in modalità passante abilitando, oltre lo streaming, anche la sincronizzazione tramite iTunes. L’unica accortezza è quella di porre in stand-by il Mini. Un qualunque dispositivo montato su Zeppelin Mini viene, infatti, visto tra i dispositivi del software hub di Apple. È un peccato che, con un prezzo da pagare – non contenuto – e la qualità generale del prodotto, non si sia pensato di includere anche il cavetto USB del valore di pochi euro.

Sul frontale è presente una spia a indicare lo stato: rossa per lo stand-by, azzurra fissa per lo stato operativo e azzurra lampeggiante per la pausa. Gli unici comandi disponibili sono invece l’accensione e il controllo del volume, collocati sul lato destro in modo non troppo evidente ma comunque pratici nell’utilizzo. Il controllo di tutte le altre funzioni è demandato al telecomando. Questo, riprendendo le linee dell’apparecchio, si presenta come un piccolo uovo. Ridotto nelle dimensioni generali e dei tasti, ma comodo da usare. Essendo simmetrico, la direzione corretta è evidenziata da una piccola depressione sul lato inferiore. Col telecomando possiamo accendere e spegnere il sistema, controllare il volume, il salto traccia e il play/pause. Il menu non consente la navigazione completa ed è pertanto necessario collocare il dispositivo nella posizione opportuna prima di operare utilizzando il telecomando.

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