Buongiorno.it parla solo Java

L’utilizzo di un unico linguaggio mette tutti i tecnici in condizione di intervenire su ogni componente del sito. Pubblicato sul numero 13 – maggio 2001

La storia di Buongiorno iniziò, per gioco, intorno al 1995. Il fondatore Mauro Del Rio cominciò a mandare quotidianamente, a un gruppo di colleghi, un messaggio di e-mail, contenente una battuta celebre o di sua invenzione. Successivamente la mailing list si ampliò e i membri più creativi iniziarono a dare ciascuno il proprio contributo, creando loro stessi delle battute o riportando delle frasi famose. Alla fine del ’98 il sito Buongiorno.it, pur essendo ancora molto essenziale, aveva circa 100mila iscritti. Ulderico Arcidiaco, Chief technical officer di Buongiorno.it, spiega il fenomeno che ha determinato la svolta del sito: “Notammo che inserendo della pubblicità mirata all’interno del messaggio, questo tipo di promozione aveva un’efficacia incredibile, una risposta superiore a qualsiasi tipo tradizionale di campagna pubblicitaria”.
Attualmente, Buongiorno.it spedisce, in media, circa un milione di messaggi SMS e sei milioni di e-mail al giorno. Lo staff è molto attento alle esigenze e alle problematiche dei destinatari. Ad esempio, mentre gli SMS non vengono inviati dalle 22 alle 8, la maggior parte delle e-mail viene spedita di notte. In questo modo l’utente trova un messaggio gradito quando accende il computer al mattino.
Il sito offre agli iscritti due tipi di servizi: il primo è relativo alle newsletter, fornita in abbonamento, mentre il secondo riguarda i cosiddetti servizi di “alerting”. Nei servizi di “alerting”, il fruitore specifica l’informazione che vuole trovare (per esempio, specifica che è interessato a un’auto usata con determinate caratteristiche) e riceverà una e-mail o un messaggio SMS quando ciò che gli interessa sarà disponibile. I clienti business, inoltre, possono utilizzare le newsletter di Buongiorno.it per promuovere una campagna pubblicitaria, oppure possono sfruttare la piattaforma tecnologica per gestire autonomamente i propri servizi. I clienti di Buongiorno sono ad esempio Internet service provider che vogliono creare dei servizi di comunità per i propri utenti, o anche aziende con numerosi clienti che utilizzano questi strumenti per il CRM (Customer Relationship Management).

L’architettura del sito
poggia su linux

Le fondamenta della struttura (vedi figura) sono costituite dal sistema operativo Linux, considerato il più affidabile, in cui viene integrata anche la Java Virtual Machine (l’interprete del linguaggio Java), dal Web server e dal database (Relation Database Management System). Sopra tutto questo si trovano i componenti dell’architettura, interamente realizzati dallo staff di Buongiorno. Tutte le parti sono sviluppate in Java con la finalità di creare un unico ambiente di lavoro, in cui poter disporre di tutti i componenti per sviluppare delle applicazioni complesse. Secondo Arcidiaco: “Per tutte le applicazioni lato server molto ripetitive, le prestazioni delle Java Virtual Machine sono veramente significative”. La Java Virtual Machine, nella prima fase dell’elaborazione, si comporta come un interprete: capisce una forma intermedia del codice e lo esegue lentamente. Parallelamente, inizia a eseguire la compilazione. Appena ha finito di compilare, magari anche solo alcuni pezzi di codice (come per esempio le parti ripetitive), inizia a utilizzare la porzione compilata invece di quella interpretata. Questo procedimento è molto vantaggioso, soprattutto quando il codice è ripetitivo. L’utilizzazione di un unico linguaggio di programmazione consente di impiegare tutti i tecnici per qualsiasi mansione: dalle applicazioni Web, a quelle per e-mail, così come per la gestione degli SMS.
Continuando nell’analisi dell’architettura, è possibile notare che i programmi applicativi (Application Logic), come ad esempio le pagine Web che gestiscono le iscrizioni, sono isolati e protetti da tutti i layer di architettura. Nella parte centrale, è presente il Session Manager: questo gestisce la sessione aperta dall’utente ed è l’equivalente di una gestione a cooky. Anche il Session Manager è progettato in Java e si è scelto di non utilizzare i cooky per non creare problemi alle persone che non desiderano avere i cooky abilitati. È costituito da tre parti: Il Data Broker, il Context Server e l’Application Broker. Il Data Broker serve a fare da interfaccia unificata verso il database; il Content Server è l’equivalente di una gestione della memoria del server e di tutti gli oggetti in memoria; infine, l’Application Broker si occupa di coordinare l’esecuzione dei moduli applicativi. Sulla destra dello schema si trovano le parti più vicine al server e ai vari sistemi. Questi componenti sono dedicati ai vari canali, quali, ad esempio, l’interfaccia verso il Web, il WAP, l’SMS e l’interfaccia telefonica (Voice Responsive Unit). L’interfaccia telefonica coordina le iscrizioni ai servizi SMS di Buongiorno attraverso il numero verde. La caratteristica principale dell’architettura di Buongiorno.it risiede nella capacità di adoperare lo stesso pezzo applicativo indipendentemente dall’interfaccia da cui proviene la richiesta. Ad esempio, se ci si connette telefonicamente al numero verde, il procedimento eseguito dal sistema è il seguente: in funzione della memoria e del database, l’IVR Broker gestisce la richiesta e, attraverso l’Application Broker, la invia a un Application Module, che è quello dedicato alle iscrizioni. Questo modulo è lo stesso, sia che la richiesta arrivi dall’IVR, sia che arrivi da SMS, dal Web o dal WAP.

Le misure per prevenire
il rischio virus

La sicurezza dei dati è garantita da numerose caratteristiche e, comunque, nei sistemi di Buongiorno.it non ci sono informazioni riservate; a questo proposito Arcidiaco dichiara: “Il primo accorgimento di sicurezza consiste nel richiedere all’utente la minor quantità possibile di dati personali: noi abbiamo bisogno solo dell’e-mail. Deduciamo la maggior parte delle informazioni, utili per associare la pubblicità che più interessa al consumatore, in base al servizio che sceglie”.
I database sono isolati da Internet attraverso dei firewall. Inoltre, un grosso problema è rappresentato dai virus informatici, che si diffondono tramite i mail server ai client di posta elettronica. Per eliminare alla base questa possibilità, i messaggi vengono composti con degli strumenti editoriali informatici dedicati; il giornalista, che accede tramite SSL al server Web editoriale, non si collega né a un mail server né a un database e neanche al sistema di invio dei messaggi, ma a un server dedicato. In questo modo, è possibile scrivere solo il corpo del messaggio che, successivamente, sarà inserito nell’e-mail secondo delle regole vincolanti. Infine, si può notare che i server che processano la posta in arrivo (inbound) sono diversi da quelli dedicati all’invio dei messaggi (outbound).

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