Buona, ma ancora lenta, la crescita dell’It italiana

L’Italia cresce dell’8,5% nell’Information technology ma l’Europaoccidentale mantiene una corsa ancor piu elevata (+9,2%). Lo stabiliscel’ultimo rapporto Assinform sull’andamento delle’It nel nostro Paese.

Il consuntivo annuale del rapporto dell’associazione Assinform, (presentato
da Gartner Consulting) conferma un’Italia in significativa crescita in
ambito It, pari a un +8,5% realizzato nel ’98, ma ancora in affanno per
raggiungere realtà europee che da tempo la precedono come Gran Bretagna,
che è aumentata del 10%, Francia e Spagna del 9,5%, Germania del 9%.
Considerando tutta l’Europa, la media di crescita dell’It dal 9,2%
dell’area occidentale si abbassa all’8,7% con i risultati dei paesi
dell’Est, quindi più vicino al trend italiano, ma si tratta di una magra
consolazione. Il nostro Paese con i suoi 26.535 miliardi di lire spesi nel
’98 nell’informatica non si può certo dire soddisfatta degli investimenti
fatti e di una posizione che la vede di poco sopravanzare, tra i paesi più
industrializzati, Austria, Svizzera e Danimarca.
Maggior soddisfazione si ricava, invece, analizzando anche il mercato delle
telecomunicazioni che, sommato a quello dell’It, porta il valore italiano
dell’Ict a 80.255 miliardi di lire e a una crescita del 10,1%, mentre a
livello mondiale l’Ict è cresciuta solo del 7,3%, pari a 1.532 miliardi di
dollari, fortemente penalizzata dal trend negativo dei mercati dell’Asia e
Pacifico.
Analizzando più in dettaglio i valori nazionali, Giancarlo Capitani,
responsabile di Gartner Consulting, ha osservato come in ambito It per la
prima volta il settore dell’hardware abbia realizzato un incremento del
10,3% (era del 6,4% nel ’97) per complessivi 9.620 miliardi di lire, mentre
software e servizi si sono attestati su un +9,2% e un mercato di 14.740
milioni. La salvezza dell’hardware deriva da un +22,3% messo a segno dai pc
che hanno raggiunto il milione e 950mila unità vendute, mentre i mini si
sono dovuti accontentare di un 4,2% di incremento (22.100 unità). Segno
negativo invece per le workstation (-3,5%) con 16.930 macchine vendute, che
subiscono la concorrenza dei pc di fascia alta, mentre al segno anch’esso
negativo dei mainframe (-9,6%) in unità (425), fa da contrappeso la forte
crescita dei Mips rilasciati.
Le dinamiche all’interno di software e servizi sono date dalle tre
componenti di base, e in particolare da un +8,2% relativo alla vendita dei
prodotti software (pari a 5.300 miliardi di lire), dai servizi che sono
cresciuti del 10,7% e rappresentano la parte più cospicua (8.150 miliardi)
e da altri prodotti e servizi saliti del 4,5% e attestatisi a 1.290
miliardi.

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