“Bull verso l’apertura “”totale”””

I sistemi tradizionalmente proprietari della casa transalpina si adeguano inevitabilmente alle tendenze del mercato. Gli utlimi Dps 7000 contengonola cosiddetta Twin Architecture, che consente di associarli ad altriambienti. La future macchien a Gcos 8, in

Proseguendo nella strategia di riposizionamento sul mercato e di
aggiornamento dei prodotti di connettività, Bull ha annunciato la nuova
famiglia di server Dps 7000 Twin Architecture, a tecnologia Cmos, che
consente di associare al sistema operativo Gcos 7 tutte le tecnologie dei
sistemi aperti (Unix, Nt e simili), unitamente al sistema operativo Gcos 7
Ta v9. In termini pratici, i nuovi sistemi sono suddivisi logicamente in
due ambienti operativi, uno sotto Gcos 7 e l’altro Open, che condividono
tutte le risorse del sistema. In questo modo, i processori disponibili, per
un massimo di 24, così come le unità periferiche, vengono allocati
dinamicamente agli ambienti specifici come Oracle, il data warehouse per
Gcos 7 Cpd, oppure Java o Internet o altro. "Gli annunci di oggi
confermano l’efficacia delle azioni condotte nell’anno appena trascorso per
riposizionare il nostro gruppo sul mercato, garantendo nel contempo ai
nostri clienti un’evoluzione in linea con tutte le nuove aperture e
tendenze del mercato stesso
– ha dichiarato Donald Zeresky,
responsabile operativo dell’intero gruppo Bull -. Nella seconda metà de
l
1998, gli ordini hanno registrato una crescita del 22%, un risultato che
capovolge l’andamento negativo del primo semestre dello stesso anno e che
rappresenta l’effetto benefico della nostra ristrutturazione in termini di
maggiore flessibilità operativa e apertura, oltre che dell’avvenuta
focalizzazione del business sulle aree strategiche dei server, delle smart
card, delle soluzioni e dei servizi, con una particolare attenzione a
Internet e al commercio elettronico"
.
In termini pratici, i nuovi annunci di Bull intendono rispondere alle
aspettative delle oltre duemila imprese nel mondo che utilizzano l’ambiente
Gcos 7, oltre il 50% delle quali sono basate in Europa. Infatti, il Cdp
(Customer dedicated processor), uno dei due elementi caratteristici della
Twin architecture dei nuovi server Dps 7000, consente di applicare
dinamicamente la potenza necessaria a ogni tipo di elaborazione richiesta,
con un costo della piattaforma inferiore del 45% rispetto al passato. Il
modello più potente di Dps 7000 Twin Architecture beneficia di un
incremento di potenza del 25% e può supportare simultaneamente oltre 24.00
0
utenti, in ambiente Tds-Ids/II. Per quanto riguarda l’apertura a Internet,
il nuovo Gcos 7 Open incorpora una Java virtual machine mentre, grazie a
Tds-Web, qualunque utente che disponga di un browser può accedere alle
applicazioni transazionali sotto Gcos 7, tramite l’interfaccia Html. La
nuova offerta Bull comprende il Communications server Mainway 2600 che
assicura l’interoperabilità con i sistemi aperti e le funzioni di sicurezz
a
fisica. Lo Smart network processor di Mainway 2600 supporta tutti gli
standard di rete (Tcp/Ip, Sna e Osi/Dsa) e fornisce un gateway Http per
Gcos 7. Infine, è stata annunciata anche la disponibilità di nuove
periferiche particolarmente dedicate al backup degli archivi e delle
transazioni, come le librerie a nastri cartridge Clt 9740 della famiglia
Timberwolf di Storagetek e i sottosistemi L490E di Overland.
Allo stesso tempo, la casa francese ha intenzione di far progressivamente
migrare i propri mainframe basati sul sistema operativo Gcos 8 verso le
architetture Intel. In una prima fase, il prossimo anno, sarà rilasciata l
a
soluzione Callisto 1, che comprende un Dps 9000 associato a un sistema Aix
PowerPc che servirà a far girare i database Oracle e Informix, con un link
di memoria ultrarapido per collegarli alle applicazioni Gcos 8. Poi sarà l
a
volta di Callisto Twin, dove la macchina collegata al mainframe diventerà
ad architettura Intel Ia-64, sotto Aix o Windows 2000. Solo verso il 2004,
tuttavia, Bull abbandonerà definitivamente il proprio chip proprietario,
con l’arrivo di un sistema Gcos che girerà nativamente su quello che allor
a
sarà verosimilmente il processore McKinley di Intel. Sparirà la macchina
d’"appoggio" e si potrà suddividere il mainframe in vari ambienti Unix,
Windows o Gcos. La scelta della casa transaplina appare inevitabile, per
recuperare redditività anche nella fascia alta del mercato, laddove i cost
i
di sviluppo di architetture proprietarie sono i più elevati. Nella stessa
direzione, in passato, si sono già mosse Unisys e Data General.

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