La cessione dei servizi a Steria rientra in un piano che vuole riportare l’azienda a focalizzarsi solo sull’infrastruttura. E a puntare su Itanium per i server mid-range ed enterprise.
Focus sulle infrastrutture ossia sui server e sui servizi annessi, totale
fiducia a Itanium di Intel, che nel 2002 dovrebbe diventare la piattaforma di
riferimento per il segmento server high-end. Bull scopre le carte e rivela i
retroscena che hanno portato alla decisione di cedere a Steria la divisione
Integris che si occupa dei servizi alle aziende. I responsabili della società
hanno ammesso che vicende di acquisizioni e cessioni, come quelle che hanno
interessato Packard-Bell e Nec, e le varie ristrutturazioni hanno un po’
disorientato i clienti e nel contempo hanno creato problemi organizzativi
interni. Insomma, si era venuta a creare una situazione da cui Bull doveva
uscire se non voleva rischiare danni davvero seri.
Da ciò la scelta:
«Focalizzarci su ciò che da sempre sappiamo fare e che ha decretato il nostro
successo ovvero i server e i servizi correlati con questi prodotti», ci ha detto
Jean-Philippe Chiarella vice presidente della business unit open system. Logica
appare a questo punto la decisione di cedere Itineris e le attività annesse,
operazione che tra l’altro porterà nelle casse di Bull una certa liquidità delle
quale l’azienda ha già in mente cosa fare. Chiarella ha lasciato infatti
trasparire la possibilità di movimenti nel campo delle acquisizioni, ma questa
volta senza uscire dall’ambito infrastrutturale.
Punti focali della nuova
direzione strategica di Bull saranno l’alleanza con Intel e un più stretto
rapporto con alcuni Isv, primi fra tutti Baan e Bea Systems. All’azienda di
Santa Clara Bull ha dato totale fiducia e quindi il neonato Itanium sarà la
piattaforma su cui la società intende puntare nel prossimo futuro. Il primo
passo in questo senso sono le nuove macchine Escala Il (dove Il sta per Itanium
Line) che si presentano come la nuova frontiera per gli impieghi nel mid-range e
nell’enterprise. Per il primo settore la proposta è il modello 400R ossia una
macchina rack che può avere da uno a quatto processori e che può ospitare come
sistemi operativi Aix5L, Linux e Windows 2000; al fronte enterprise viene invece
indirizzato il modello 1600R, un server capace di arrivare sino a 16 vie che
potrà contare su Aix5L e Windows 2000. «Linux arriverà in un secondo tempo – ha
detto Chiarella – quando saremo sicuri della sua stabilità anche su server con
un numero così elevato di processori».
L’impegno profuso è notevole e Bull ha
voluto metterlo in evidenza essendo tra i primo vendor ad annunciare macchine
basate su Itanium. Tuttavia ammette che quello che resta del 2001 sarà un
periodo votato alla conoscenza dei prodotti e all’acquisizione di una certa
familiarità con i nuovi processori Intel. Ma soprattutto sarà il periodo in cui
gli Isv partner di Bull (internazionali e locali) potranno sviluppare le proprie
applicazioni per la piattaforma a 64 bit, supportati da Bull stessa, al fine di
essere pronti per la vera grande sfida, ossia l’arrivo il prossimo anno di
McKinley, la nuova generazione Itanium «da cui – ha dichiarato Chiarella –
crediamo di poter ottenere grandi soddisfazioni». Bull ha però precisato che
l’arrivo di Itanium non significa la morte del né del PowerPc né dei prodotti
basati su processori Intel a 32 bit. «Semplicemente – ha detto Chiarella – i
nuovi Escala Il si presentano come un completamento di gamma e quindi offriranno
una maggiore possibilità di scelta ai clienti».
Un appunto sui prezzi delle
nuove macchine: il modello 400R con un Itanium a 733 MHz, 2 Mb di cache di terzo
livello, 512 Mb di Ram un hard disk da 18,2 GB costa 21.400 euro (il sistema
operativo è escluso); l’Escala Il1600R con quattro Itanium a 800 MHz dotati di 4
Mb di cache di terzo livello, 512 Mb di Ram e un hard disk da 18,2 GB costa
193.400 euro (anche in questo caso il sistema operativo è escluso).