Bruceremo gli outlet?

Out-off. Mina innescata per l’economia. Anche italiana.

Non se ne può più.
Bravi, ma basta.
L’orda dell’outlet ha invaso
la nostra vita, in tutto e per tutto, per qualsivoglia categoria merceologica,
minando prima e squassando poi, le nostre abitudini di acquisto e consumo, ma
non solo quelle. Davanti al fenomeno outlet c’è la promessa di un risparmio.

Dietro, però, c’è nascosta una minaccia che – fine dei preamboli – si chiama
terminazione del circolo virtuoso dell’economia locale, che si sostituisce con
uno a tutto beneficio del grande produttore, che poi è anche il grande
distributore.
Traduzione per chi si è perso: muoiono gli esercizi
commerciali sotto casa, quelli che hanno fatto la nostra economia, prosperano
quelli super-grandi.
Muore la piccola economia, vive solo quella che si
globalizza e che non è più nemmeno economia: è oligarchia, punto.
Cioè: tu
vai all’outlet, porti via 20 borse di scarpe, vestiti e oggettistica (massi’: un
tanto al chilo), sei convinto di aver fatto un affare.
E invece, primo
l’affare l’ha fatto quello a cui hai dato i soldi, che è un grande gruppo
economico.
Secondo, il conto ti arriva in ritardo, magari dopo quattr’anni,
in forma di un indotto che non c’e’ più e con lui è sparito anche il tuo lavoro.

Del resto, già quel prefissino, “out”, dovrebbe insospettire, far
riflettere, dare l’idea, come diceva Totò, che sotto c’è la papocchia.
Basti
pensare, tanto per rimanere ai nostri temi, alla micidiale accoppiata
outsourcing-offshore.
Un “out-off” letale, che come il Raid, le Pmi cioè la
Nostra Economia, le ammazza stecchite.
Ma fa fuori anche i “pappataci” più
grandi, se è per quello.
E chi pensa che siano solo menate per gli americani
che in questo momento stanno pensando se dare il voto a Kerry che ha promesso
loro di mettere una pezza al fenomeno dilagante, bastava facesse un giro a Smau.

Li poteva incontrare la società Cpservice, che di lavoro fa “servizi di
outsourcing dalla Romania”.
Ovvero, propone alle società italiane di dare
loro il call-center, i servizi amministrativi, lo sviluppo software.

Promessa: risparmio costi.
Come?
Con, testuale da loro brochure,
“personale preparato con ottima padronanza della lingua italiana, basso
turn-over, elevata scolarità, costi contenuti, vicinanza geografica e culturale
con l’Italia”.
Non conosciamo il management di Cpservice, che ha intravisto
un’opportunità di business e ha fatto bene l’imprenditore: l’ha sfruttata.

Però conosciamo tanti giovani e non-più giovani, che vengono definiti i
nuovi “paria” del sistema economico: gli operatori di call-center, i quali
pensano, giustamente, di essere l’ultimo anello della catena del valore attuale,
in quanto a turni di lavoro e modalità di retribuzione.
A loro diciamo:
tempo quattro anni.

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