Brevetti Nortel: base d’asta a Google

L’azienda guidata da Page offre 900 milioni per i 6.000 brevetti (o richieste di brevetto) di Nortel su wireless, dati e reti ottiche, voce, Internet, semiconduttori ed altre tecnologie. Non è l’unica candidata.

La vendita all’asta dei beni di Nortel farà senz’altro scuola negli anni a venire. Dopo la questione degli indirizzi Ip, ecco quella dei brevetti. Qui l’offerta di Google è stata scelta come base d’asta: tra gli altri offerenti Reuters mette Zte, Ericsson ed Rpx.

Ma vediamo l’annuncio di Google, postato da Kent Walker, Senior Vp & General Counsel sul Googleblog. Abbiamo aggiunto i titoletti per aiutare la lettura.

Brevetti per fare causa
“Il mondo tecnologico ha recentemente conosciuto un boom nel contenzioso sui brevetti, spesso su aspetti secondari, che minaccia di soffocare l’innovazione. Alcune di queste cause sono state presentate da persone o aziende che non hanno mai creato nulla di fatto, altri sono motivati dal desiderio di bloccare i prodotti o i profitti dei concorrenti. Il sistema dei brevetti dovrebbe premiare chi crea le innovazioni più utili per la società, non quelli che giocano sporco o richiedono giudizio su cause dubbie. E’ per queste ragioni che Google si da tempo espressa a favore di una reale riforma dei brevetti, che crediamo andrà a beneficio degli utenti e dell’economia americana nel suo complesso.”/i>

Brevetti come difesa
“Ironicamente oggi, per conservare la libertà di sviluppare nuovi prodotti e servizi, una delle migliori difese di una società è un formidabile portafoglio di brevetti. Google è una società relativamente giovane, e anche se abbiamo un numero crescente di brevetti, molti dei nostri concorrenti ne hanno di più.”

Brevetti per migliorare
“Così, dopo averci pensato molto, abbiamo deciso di presentare un’offerta per il portafoglio di brevetti Nortel, una società impegnata in un’asta fallimentare. Nortel ha scelto la nostra offerta come stalking-horse, il punto di partenza per successive offerte prima dell’asta vera e propria. In caso di successo, speriamo che questo portafoglio non solo disincentivi altri a fare causa a Google, ma aiuti noi, i nostri partner e la comunità Open Source -molto coinvolta in progetti come Android e Chrome- a continuare a innovare. In assenza di riforme significative, crediamo che sia la migliore soluzione a lungo termine per Google, i nostri utenti e i nostri partner.”

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