Brevettabilità del software: si ricomincia

Il Consiglio Europeo accetta di ridiscutere entro il prossimo 7 marzo la direttiva sulla brevettabilità del software.

Per i brevetti si ricomincia da capo. A sorpresa il
Consiglio europeo ha adottato la mozione che chiedeva l’azzeramento della
questione brevetti.
Sotto la spinta dei Verdi, della Polonia, che si è
impegnata a fondo contro la normativa che prevedeva la possibilità di registrare
anche singole porzioni di codice, e di un vasto movimento che fuori dall’aula ha
condotto una decisa campagna contro la brevettabilità dei programmi informatici,
l’Europa ha deciso di ridiscutere l’intera questione,
promettendo un nuovo voto entro il prossimo 7 marzo. La notizia ha provocato
l’entusiasmo del mondo open source che ha sempre considerato la nuova normativa
come un regalo alle grandi società di software, oltre a un inevitabile
rallentamento per l’innovazione. Gli schieramenti in campo vedevano infatti
schierata a favore della regolamentazione Business software alliance,
l’organizzazione che raggruppa le principali software house, che puntava a una
legislazione simile a quella degli Stati Uniti dove la brevettabilità del
software è già stata introdotta

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