Borland, tre anni di JBuilder

La società illustra una roadmap triennale per il proprio ambiente di sviluppo Java, che presto incontrerà l’opensource.

Mica male per una società che vuole cedere (anzi, ormai, scorporare) il business degli strumenti di sviluppo.

Il Developer tools group di Borland ha rivelato (lo ha fatto alla JavaOne di S.Francisco) una roadmap per JBuilder, il proprio ambiente di sviluppo in Java, addirittura per i prossimi tre anni.

La roadmap comprende un aggiornamento di JBuilder, una nuova release basata su Eclipse, cioè JBuilder 2007 (nome in codice Peloton), e punta a dare una visione complessiva delle funzionalità che verranno sviluppate nelle future versioni dell’Ide.
Le caratteristiche della nuova linea di prodotto includono funzionalità di collaborazione e sviluppo della produttività, supporto ai nuovi standard Java e agli strumenti opensource emergenti, framework che incrementano il supporto per le Soa (Service Oriented Architecture).

JBuilder 2006, lo ricordiamo, è già sul mercato, e si configura come un ambiente di sviluppo più collaborativo rispetto alle edizioni precedenti, con caratteristiche come la condivisione del codice, unito a funzionalità di debugging in tempo reale.

Peloton, cioè JBuilder 2007, sarà rilasciato nella seconda metà del l’anno e sancirà l’unione fra l’Ide Java e il framework open source Eclipse, puntando a creare una piattaforma aperta, flessibile, di portata enterprise: quindi, opensource per le aziende di grandi dimensioni.

La roadmap di JBuilder include anche nuovi tool di sviluppo Web di stampo Rad (Rapid application development). e anche un Soa cockpit, che vorrà semplificare ed espandere le capacità degli sviluppatori di costruire applicazioni orientate a sfruttare i servizi Web.

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