Borland mette la 7ª. Ora si comincia a sviluppare per .Net

Con il rilascio di Delphi Studio 7, inizia l’era dello sviluppo, slegato dai tool proprietari, per il framework della casa di Redmond. Fra le novità, la possibilità di scrivere codice direttamente in una pagina Web, ma anche Kylix 3, cioè un tool per Linux.

Inizia con Delphi Studio 7 la strada che porta Borland verso la piattaforma .Net. Un percorso ambizioso che ha tutte le carte in regola per poter giungere a un traguardo positivo: la tecnologia ormai consolidata di Delphi e un insieme di componenti e librerie che apriranno ai programmatori le porte di .Net senza i vincoli di Microsoft che “sacrifica” sull’altare delle prestazioni, della facilità di sviluppo e della tecnologia superiore, la libertà di scelta di piattaforme su cui operare. Con questo intendiamo sottolineare che, se da un lato, la filosofia di Microsoft è di proporre il framework .Net e una serie di strumenti applicativi e di sviluppo omogenei ma mono-marca, dall’altro, l’approccio è quello di offrire la possibilità di scelta più eterogenea possibile, sia per quanto riguarda la piattaforma, sia per gli strumenti che devono interagire con il sistema.


Borland Delphi Studio 7 rappresenta, però, solo il primo tassello di questa strategia, perché contiene al suo interno soltanto un compilatore a riga di comando e una libreria runtime. Il resto è affidato alle librerie Microsoft, ragion per cui lo sviluppatore si trova a operare in ambiente Delphi, ma sfruttando codice che non permette ancora questa libertà di movimento applicativo.


È senza dubbio un primo passo che permette allo sviluppatore di prendere confidenza con l’ambiente .Net e di cominciare a prenderne le misure, anche in termini di adeguamento del proprio sistema di scrittura del codice, in relazione a una piattaforma tecnologica che permetterà meno “giochi sporchi” e renderà più standard lo sviluppo dettando regole più precise a chi vorrà produrre applicazioni che sfruttino i vantaggi dell’ambiente.


Delusione, quindi, per chi si aspettava un compilatore Delphi per .Net? Certamente no, perché, in ogni caso, il compilatore inserito in Delphi 7 (dalla versione Professional in su) crea codice .Net puro.


Altrettanto vero, però, che Borland stessa ammette che la futura versione di Delphi (nome in codice Galileo) che vedrà la luce nella prima metà dell’anno prossimo, quasi sicuramente conterrà delle modifiche rispetto a questa che è stata definita “una beta”. Su questa versione torneremo più avanti per illustrare alcune interessanti caratteristiche.


In ogni caso, per la fine di quest’anno Borland rilascerà sul proprio sito un upgrade per questa parte di prodotto: migliorie ma anche librerie che cominceranno a estendere le potenzialità del prodotto anche in ambiente .Net.

Nel profondo di Delphi 7


Vediamo in dettaglio le novità della versione 7 di Delphi. Innanzitutto si nota una diversa segmentazione di prezzo del prodotto: dalle tre versioni della 6 si passa adesso a 4 scatole. La Personal, la Professional, la Enterprise e la new entry Architect. I prezzi variano dai 129 euro della Personal fino ai 3.899 euro della Architect (sono previsti prezzi per l’upgrade da versioni precedenti e anche un ulteriore sconto per l’acquisto dei prodotti entro la fine di settembre).


Altra novità è la dotazione di componenti di terze parti a corredo del prodotto: i componenti Bold della versione Architect (che da soli sono venduti a 1.400 euro) permettono di sviluppare applicazioni robuste e semplici da mantenere, grazie alla tecnologia Mda (Model driver architecture). Attraverso questi componenti è possibile, in collaborazione con Model Maker, incluso in Delphi Studio, e supportando Rational Rose, realizzare un progetto che viene definito e implementato attraverso un modello. Tale modello si astrae dal linguaggio con cui viene realizzato e permette di utilizzare gli stessi template con piattaforme di sviluppo differenti (per esempio da Delphi a Jbuilder) senza problemi, ottenendo in entrambi i casi codice robusto e performante.


Presente in Delphi Studio versione Enterprise, Model Maker permette di utilizzare la tecnologia Uml (Uniform model language) per generare codice migliore in modo più semplice e guidato. Utilizzata insieme ai componenti Bold, questa tecnologia permette di realizzare modelli operativi che possono essere trasportati da un ambiente all’altro senza problemi di incompatibilità.

Scrivere direttamente sul Web


Lo sviluppo di applicazioni Web è stato rafforzato con l’aggiunta di componenti IntraWeb che permettono di scrivere applicazioni per Internet e servizi Web partendo da un layer superiore ed evitando di dover gestire problematiche legate ai protocolli di trasmissione. Ottima, poi, è la possibilità di scrivere codice eseguito a livello di client su pagine Internet in modalità visuale, proprio come se si stesse scrivendo una normale applicazione per Windows. Con questa versione è stata estesa a Delphi Professional la possibilità di realizzare Web service e di utilizzare liberamente DataSnap senza dover pagare royalty.


La versione 7 di Delphi sostituisce il motore di reporting con un prodotto cross platform (Nevrona Rave Report), che genera reportistica che può essere modificata e personalizzata indipendentemente dall’applicazione compilata.


E a proposito di cross platform e di indipendenza di scelta, in Delphi 7 è incluso Kylix 3, l’ambiente visuale di sviluppo per Linux, che da questa versione permette di scrivere codice sia in ObjectPascal sia in C++.


Anche questa è una grossa novità che spiega l’idea Borland: assicurare la più completa libertà di scelta per lo sviluppo. Dall’Os, alla tecnologia utilizzata per lo sviluppo, dal database interfacciato dall’applicazione al framework su cui si appoggia, fino ai tool di ottimizzazione e di modellazione.

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