Bluetooth per pc e stampanti

L’installazione e l’utilizzo dei prodotti della linea AnyCom di Wireless Solution. Cresce l’entusiasmo su una tecnologia molto promettente. Pubblicato su NetsTime numero 14 del giugno 2001

La tecnologia Bluetooth nasce da un consorzio di aziende di telecomunicazioni ed elettronica che si sono prefisse come scopo l’interazione e il collegamento tra i vari apparati in maniera veloce, semplice e affidabile. La presenza di nomi del calibro di Ibm, Toshiba, Intel, Nokia, Ericsson, 3Com la dice lunga sulla prospettiva e sulla probabilità che questo sistema di comunicazione sarà presto comune in un’infinità di applicazioni. Si possono già immaginare, per esempio, alberghi Bluetooth compatibili che comunicano con il nostro cellulare per la gestione della nostra permanenza o stazioni ferroviarie o metropolitane che permettano l’acquisto automatico del biglietto. In ambito informatico si può immaginare la sincronizzazione tra dispositivi semplicemente entrando in casa o in ufficio: il nostro PDA comunicherà e si sincronizzerà automaticamente con il pc sulla scrivania, facendoci dimenticare crandle o problemi di connessioni infrarossi.


Una tecnologia

a “mani libere”



Bluetooth è una tecnologia basata sulla trasmissione radio del segnale, questo sistema permette la maggiore libertà: per poter comunicare tra di loro è infatti sufficiente che le periferiche siano nel raggio di 10 – 15 metri. Si pensi per esempio alla possibilità di poter sincronizzare il proprio palmare con il cellulare senza toglierlo dalla valigetta o dalla tasca oppure alla possibilità di stampare con una stampante nella stanza accanto o addirittura, come abbiamo provato, al piano superiore senza posare alcun cavo.

La tecnologia a infrarossi IRDA fino a ora disponibile permette in linea teorica un certo vantaggio rispetto Bluetooth (ovvero una velocità di 4 Mbps contro 1) ma ha la necessità che le periferiche siano molto vicine e allineate; altro difetto è che le prestazioni possono essere influenzate da fattori ambientali come la luce.

Bluetooth utilizza canali di trasmissione posizionati nella frequenza di 2,4 GHz; questo significa l’emissione in una banda radio generalmente libera per usare la quale non è necessario disporre di particolari concessioni. Inoltre, con piccoli aggiustamenti sui canali di trasmissione, si possono soddisfare i requisiti di legge di quasi tutti i paesi. Il quasi è d’obbligo poiché, per esempio in Francia, queste frequenze sono normalmente utilizzate dall’esercito e quindi spesso non impiegabili.

Per quanto riguarda il pericolo elettrosmog, visto che si tratta di una tecnologia che è e sarà presente su oggetti che sono anche a stretto contatto con il corpo come cellulari auricolari, palmari, orologi, va specificato che il loro sviluppo è pensato per coprire piccole distanze (non più di 7 – 10 metri) e quindi non vengono impiegate grandi potenze di trasmissione (si parla di pochi milliwatt o di un’emissione pressoché pari a 0 dBm) tanto che, secondo le conoscenze attuali, non rappresentano un fattore di rischio.



Dopo l’installazione si sono “trovate”



Le schede AnyCom provate, LSE041, fabbricate dalla svedese Wireless Solution e distribuite in Italia da Shine di Roma, possono essere inserite in qualsiasi computer portatile dotato di lettori PCMCIA. Appena inserite vengono rilevate come periferiche aggiuntive e quindi non rimane altro che installare i driver presenti sul cd in dotazione.

Il software fornito permette di effettuare le operazioni standard previste dallo standard 1.0b, che comprendono funzionalità di collegamento base alla velocità di 460 Kbps e discovery automatico di altri prodotti Bluetooth nel raggio d’azione, per esempio PDA o cellulari. Importante sottolineare che è prevista la possibilità di aggiornare periodicamente il firmware: essendo una tecnologia ancora molto giovane, le revisioni dello standard sono molto frequenti e avere un prodotto non aggiornabile risulterebbe sicuramente molto penalizzante. Proprio mentre scriviamo, per esempio, é imminente il rilascio della versione 1.1. Una volta installate le schede su due pc portatili si sono subito “trovate” e identificate, permettendo immediatamente uno scambio di informazioni. La trasmissione non è il massimo per quanto riguarda le prestazioni: la velocità non supera mai 1 Mbps contro i 4 di una IRDA ma la praticità di utilizzo è incredibilmente più elevata. Attualmente non è prevista la vera e propria condivisione in rete ma solo comunicazioni punto punto. In queste situazioni risulta ancora vincente la soluzione wireless 802.b11, che, oltre a riuscire a trasportare i normali protocolli di rete come il TCP/IP, permette di raggiungere velocità fino agli 11 Mbps che però é molto penalizzata dal punto di vista legale: chi utilizza tali reti deve pagare una concessione annua di 500 mila lire più 50 mila lire per ogni apparato.



La stampante

è servita



Nella soluzione provata avevamo a disposizione anche il modulo LSE019 che permette di trasformare una qualsiasi stampante in un dispositivo senza fili. Questo modulo è sviluppato con tecnologia proprietaria ed è quindi necessario il software fornito a corredo per poterlo sfruttare; inoltre, visto che viene installato sulla porta Centronics, non è in grado di sfruttare l’alimentazione elettrica e necessita quindi di un piccolo alimentatore esterno. Grazie al software installato, le schede Pc-card “sentono” immediatamente se la stampante è nel raggio d’azione ed è quindi possibile usarla. Se per caso durante una stampa ci si muove, uscendo dal raggio d’azione, la stampa s’interrompe per comunque riprendere correttamente non appena si rientra nella portata della ricetrasmittente. Questo però può generare problemi se esistono più notebook che cercano di utilizzare la stampante contemporaneamente creando a volte qualche errore.

L’utilizzo tipico è quello del piccolo studio di professionisti dotati di computer portatili che si muovono spesso scambiandosi file sui quali lavorare e in ufficio hanno bisogno di avere a disposizione una stampante senza troppi problemi di connessione.

Un ultima nota riguarda la sicurezza delle trasmissioni, argomento importante visto che si parla di dispositivi in grado di “irradiare” in ogni direzione e insensibili agli ostacoli.

Lo standard Bluetooth comprende la modalità per identificare univocamente ogni apparato e quindi gestire la comunicazione in modo criptato. Questo risulta molto importante nell’uso condiviso: un esempio chiarificatore può essere quello degli auricolari: ognuno deve essere in grado di riconoscere il “proprio” telefono senza disturbare o essere disturbato se altri dispositivi similari entrano nel raggio d’azione, si pensi fra qualche tempo a una autovettura con quattro persone a bordo dotate di cellulari, auricolari e PDA Bluetooth.

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