Blink non è un brand ancora noto in Italia. Fondata nel 2009 da Peter Besen, Don Shulsinger e Stephen Gordon, tre manager con grande esperienza nel settore video (provengono da Sand Video, acquisita da Broadcom) con il nome di Immedia Semiconductor per la produzione di componenti elettronici, si è poi spostata verso l’elettronica di consumo con il marchio Blink. Nel 2014, l’azienda ha organizzato una campagna Kickstarter per la sua telecamera di sicurezza interna, che ha raccolto oltre 1 milione di dollari. Successivamente, Blink ha successivamente annunciato una telecamera di sicurezza esterna, un sistema di sicurezza domestica e un campanello video.

Nel dicembre 2017 Amazon ha acquisito la società per circa 90 milioni di dollari. Una mossa che secondo alcuni analisti, deriva dall’interesse per i chip a basso consumo sviluppati dalla società, che potrebbero abbassare i costi di produzione e migliorare le prestazioni di device come gli speaker della serie Echo.

Abbiamo provato Blink Mini, l’ultima arrivata nella gamma dei prodotti per la videosorveglianza presenti nel catalogo Blink, che include Blink XT2 (venduta a circa 120 euro), una camera alimentata a batterie da esterni/interni e Blink Indoor (100 euro), una camera simile, ma solo per interni.

A forma di cubo bianco con i bordi stondati, il frontale nero, Blink Mini può ruotare su un piedistallo dotato di piedini in gomma per posizionarla su un mobile, ma può anche essere fissata a un muro o a un soffitto utilizzando le due viti incluse. Con illuminazione diurna registra in full HD 1080p; l’angolo di campo è di 110°, in linea con le prestazioni di altre telecamere di questa fascia.

Blink Mini non è dotata di batterie e richiede quindi di essere collegata alla rete elettrica per funzionare. La confezione include un alimentatore CC/5 V di ridotte dimensioni che si collega alla camera tramite il cavo USB/microUSB in dotazione, lungo 2 m. Grazie proprio alla connessione microUSB è facile sostituirlo in caso di necessità con un cavo più lungo. Dal punto di vista della sicurezza, la dipendenza dall’alimentazione elettrica riduce la robustezza della soluzione. Basta un black-out, casuale o doloso, per disattivare completamente la camera.

A differenza di molte altre videocamere di sorveglianza in commercio, Blink Mini non memorizza localmente, su una scheda di memoria, le registrazioni. È previsto, invece, ma non è ancora disponibile, Blink Sync Module 2, un modulo separato per registrare e archiviare su un’unità Flash USB i video provenienti da un massimo di 10 videocamere. Una scelta scomoda se si necessita di una singola telecamera, ma che permette di centralizzare la memorizzazione riducendo i costi e semplificando le operazioni quando se ne installano in numero superiore.

Eventuali registrazioni possono al momento essere memorizzate soltanto online, grazie al servizio Blink Subscription Plan, disponibile gratuitamente fino al 31 marzo 2021. Il piano permette di registrare e salvare tutti i video, fino a 2 ore per account sul cloud e vederli nell’app Blink Home Monitor. Dopo il periodo di prova, il canone sarà di 3 € al mese per ciascuna videocamera o di 10 € al mese per un massimo di 10 videocamere.

L’installazione è semplicissima. Collegata la telecamera all’alimentazione, basta scaricare l’app per iOS o Android, inquadrare il codice QR sul retro della telecamera e inserire la password della rete Wifi quando richiesto.

Sempre dall’app sarà possibile poi armare, disarmare la telecamera e configurarla. La registrazione locale o nel cloud si attiva con il rilevamento di movimento; l’area ripresa è suddivisa in zone rettangolari per ciascuna delle quali può essere attivato o disattivato il riconoscimento (per escludere ad esempio aree comuni esterne). Tempo di riattivazione, sensibilità, durata del filmato, stop in anticipo quando il movimento si arresta, consentono di ottimizzare il comportamento della camera, ricevendo notifiche solo quando necessario. Non sono invece presenti funzionalità di riconoscimento facciale, di veicoli o di animali, per ridurre il numero di falsi positivi segnalati.

Dall’app Blink Home è possibile configurare tutte le impostazioni di Blink Mini.

Le operazioni di streaming del video live, di riproduzione delle sequenze registrate, di armo e disarmo della camera sono effettuabili usando la voce grazie alla skill per Alexa Blink SmartHome.

I comandi sono un po’ verbosi, in quanto Alexa fa da “portavoce” per Blink: “Alexa, chiedi a Blink di attivare <nome della camera>”, “Alexa, chiedi a Blink di disattivare <nome della camera>. Il mio PIN è ####”. Quando si fa riferimento direttamente al dispositivo, invece, non c’è bisogno di richiedere intermediazioni: “Alexa, mostrami <nome della camera>”.

Non mancano sul mercato soluzioni per la videosorveglianza con caratteristiche analoghe e in alcuni casi superiori – alimentazione a batteria, storage locale, protezione fisica – a prezzi anche più bassi. L’appartenenza però di Blink Mini alla galassia in continua espansione di prodotti Amazon offre sicuramente maggiori garanzie dal punto di vista del supporto tecnico, della qualità del software e del mantenimento nel tempo delle funzionalità, in particolare l’interfaccia a comandi vocali basata su Alexa, a volte implementata in modo approssimativo da produttori meno blasonati.

Blink Mini sembra più adatta a sorvegliare un appartamento abitato che a difenderlo dall’accesso di intrusi. Il basso costo delle unità (39,99 euro sul marketplace Amazon), unito al costo fisso fino a 10 dispositivi del servizio di storage cloud o del Sync Module permette di coprire l’intera superficie di un’abitazione anche estesa senza svenarsi.

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