Blade server per i libri

Creato per laFeltrinelli.it un data center virtualizzato per gestire le attività di e-commerce.

Il Direttore dei Sistemi Informativi e Logistica di Librerie Feltrinelli, Massimo Pisati, ha creato un data center virtualizzato per gestire il proprio negozio online laFeltrinelli.it.

Nato nel 2007, dopo l’esperienza di fine anni 90 del sito Zivago, laFeltrinelli.it oggi conta oltre 200mila titoli acquistabili e gestisce un traffico medio di 25mila visitatori univoci al giorno, per oltre 200mila pagine viste quotidianamente.

Il potenziale di crescita del punto vendita online ha convinto Pisati a ricercare una soluzione in grado di modificarsi e crescere in maniera dinamica, di sostenere il traffico del sito e di gestire velocemente le richieste, supportando piattaforme sia Microsoft che Linux.

Con la consulenza del partner Zerouno Informatica Feltrinelli ha scelto i server Primergy Blade Frame di Fujitsu Siemens, soluzione che crea una piattaforma virtualizzata e gestisce i server, la ridondanza delle macchine e le lame.

Attualmente laFeltrinelli.it utilizza 52 server che girano su 16 lame, in un ambiente di 12,5 metri quadri, con ancora spazio di crescita a disposizione in termini di potenza elaborativa. È stato creato un Dynamic Data Center che gestisce le macchine, spostando i carichi di lavoro dove serve, a seconda delle necessità, come in occasione dei picchi di lavoro natalizi. I guasti delle singole lame sono gestiti in velocità e sicurezza e la tecnologia abilita il concetto di Green It, dato che un sistema che utilizza più lame evita l’acquisto di più macchine: in caso di necessità, vengono abilitate altre lame meno cariche.

Collegato alla soluzione BladeFrame c’è il sottosistema Emc su cui risiedono le immagini di macchine e dati. I due sistemi sono collegati tra loro da otto cavi in fibra ottica.

Pisati racconta che ciò che è stato costruito a livello di datacenter è una struttura che consente sia agli utenti finali del sito che alla business unit di apprezzare il fatto che il sistema sia sempre in funzione. Nei primi mesi di funzionamento il sistema è stato stressato per valutarne le reazioni e ora è configurato in modo da poter dare la giusta risposta a ogni cosiddetto “what-if”.

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