Beta utensili – Selezioni in base al livello di criticità

I sistemi informativi di Beta Utensili contano sette persone, coadiuvate da alcuni consulenti esterni che intervengono su progetti specifici. «La nostra esperienza in questo ambito – ha esordito Gianluca Innamorato, direttore sistemi informativi …

I sistemi informativi di Beta Utensili contano sette persone, coadiuvate da
alcuni consulenti esterni che intervengono su progetti specifici. «La
nostra esperienza in questo ambito
– ha esordito Gianluca Innamorato, direttore
sistemi informativi di Beta Utensili – annovera realtà di varie dimensioni,
interpellate anche in funzione della criticità del progetto. Questo non
significa che il grande nome offra sempre garanzie maggiori. Nel nostro caso,
per esempio, dopo un’implementazione di successo in ambito Sap, abbiamo
interpellato la stessa grossa società di consulenza per sviluppare alcune
estensioni funzionali di data warehousing, ma dopo un anno di lavoro da parte
di cinque persone ci siamo trovati di fronte a un risultato insoddisfacente.
Lo stesso progetto dato nelle mani di una piccola società di due persone
è stato concluso in un terzo dei tempi e dei costi. A determinare la
differenza d’esito è stato senza dubbio un cambiamento di scenario
nel mercato della consulenza, avvenuto dal 2002 al 2005. Durante questi anni
di contrazione di mercato, le grandi realtà hanno registrato, infatti,
uno svuotamento da parte delle risorse più qualificate, che andavano
a cercarsi modi di guadagnare più proficui, magari avviando piccole società
di consulenza. La carenza di seniority all’interno delle maggiori realtà
si è riflessa, quindi, in un visibile decremento di qualità nei
progetti realizzati, che noi stessi abbiamo avuto modo di verificare negli anni
scorsi
».

Oggi, parallelamente alla ricostruzione degli skill interni da parte dei colossi
della consulenza, un nuovo fenomeno si sta già manifestando. «Ultimamente
il mercato
– ha continuato Innamorato – sta mostrando segni di inversione
di tendenza con una ripresa degli investimenti It soprattutto all’interno
dei grandi gruppi. Questo significa che i colossi della consulenza, originati
dalle fusioni degli anni passati, saranno sempre più disinteressati alle
realtà minori, tipicamente caratterizzate da budget più ridotti
».

Per la media impresa, il ricorso a piccole realtà consulenziali non
può, però, essere considerato una soluzione adatta a qualsiasi
progetto. «Nel caso citato – ha sottolineato Innamorato – ho
potuto optare per una piccola struttura in considerazione del livello di bassa
criticità del progetto di data warehousing. È chiaro che su lavori
di altro impatto aziendale la stessa scelta risulta meno praticabile. I soci
dell’azienda di consulenza a cui mi sono rivolto, mi davano comunque estrema
fiducia, erano di mia conoscenza ed erano stimati per competenza e numero di
referenze, due criteri di scelta che usiamo sempre nella selezione dei nostri
interlocutori
». Per tutelarsi da possibili partnership fallimentari,
i suggerimenti del responsabile It di Beta Utensili sono fondamentalmente due:
«Gli obiettivi devono essere formalizzati quantitativamente, qualitativamente
e temporalmente, specificando un prezzo fisso. Inoltre, il committente deve
essere in grado di controllare quotidianamente gli stadi di sviluppo del progetto,
combinando la conoscenza dell’ambiente operativo alle richieste degli
utenti. Diversamente le implementazioni non potranno mai essere di vero successo
».

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