banca popolare di puglia – La scelta di una soluzione custom

L’infrastruttura It di Banca Popolare di Puglia si articola in circa 900 pc desktop, 150 portatili, 200 server, 800 stampanti tra laser e impatto e circa 130 multifunzione A3/A4. L’ambiente mutipiattaforma include sistemi Unix, Linux e Windows Sever 2k …

L’infrastruttura It di Banca Popolare di Puglia si articola in circa 900 pc desktop, 150 portatili, 200 server, 800 stampanti tra laser e impatto e circa 130 multifunzione A3/A4. L’ambiente mutipiattaforma include sistemi Unix, Linux e Windows Sever 2k e Windows Xp. «Lo scorso anno, per censire l’intera infrastruttura – ha esordito Giambattista Romano, responsabile di Funzione Sistemi e Tecnologie della Bpp – abbiamo realizzato in casa un applicativo con database Oracle già utilizzato per la Intranet aziendale. La soluzione ci permette di archiviare ordinatamente tutti i dati relativi all’hardware e al software, consentendo di effettuare, in automatico, le chiamate ai fornitori per gli interventi in manutenzione. In sostanza, il collega che in filiale ha un problema con un qualsiasi device, segnala direttamente sulla intranet l’evento. I servizi informativi ne hanno evidenza immediata grazie a un cruscotto virtuale della procedura che consente il monitoraggio in tempo reale. La chiamata viene inoltrata via extranet al manutentore che provvede in autonomia a risolvere il problema entro un tempo massimo di 8 ore. Il tutto è misurato in base a Sla molto precisi che le società manutentrici devono rispettare».


La soluzione, progettata in casa grazie all’idea e alla supervisione di Arturo Coppola della Funzione Sistemi e Tecnologie, è stata sviluppata dalla società Positioning e gestisce gli asset per l’intero ciclo di vita, dall’ordine all’alienazione del cespite.


«Le risorse – ha sottolineato Romano – sono tracciate già a livello di immissione d’ordine. Una volta acquistati, i sistemi sono censiti e inseriti nello strumento di gestione con i dati essenziali della fattura, archiviata elettronicamente. L’applicativo, inoltre, tiene traccia di tutti gli interventi e dei costi di manutenzione dei sistemi ivi compresa la gestione delle garanzie. I dati sono poi sintetizzati e resi disponibili elettronicamente alla Funzione Pianificazione e Controllo di Gestione».


La copertura della soluzione realizzata sembra davvero soddisfare il responsabile dell’area sistemi e tecnologie. «Siamo soddisfatti del grado di copertura di questo strumento – ha precisato il funzionario -. Chiaramente, prima di procedere al suo sviluppo abbiamo analizzato il mercato, ma i prodotti in commercio sono stati scartati per uno sfavorevole rapporto costi/funzionalità. La maggior parte dei prodotti esaminati avevano, infatti, buone funzioni di diagnostica, censimento del software, distribuzione delle patch e aggiornamento automatico, ma erano, invece, carenti per la parte di gestione e di amministrazione. Realizzare una soluzione in autonomia, ci ha, quindi, garantito, a costi più contenuti, una maggiore copertura di servizi».


Progettata a febbraio 2005, la prima release del prodotto è avvenuta a giugno dello stesso anno, mentre tutte le componenti sono state operative dall’inizio dell’autunno. «Prioritaria – ha puntualizzato Romano – è stata la razionalizzazione degli interventi sulle chiamate di manutenzione. In quest’ottica, il nuovo sistema ha sicuramente apportato una maggiore efficienza complessiva, cui si sono aggiunti benefici non preventivati in fase di studio e che si sono manifestati un ulteriore valore aggiunto: per esempio, il modulo per la gestione delle licenze software, i risparmi sulle telefonate e il contenimento delle uscite a vuoto. In precedenza tutte le chiamate erano fatte via fax o via telefono, con grande dispendio di risorse e soprattutto di tempo».


L’implementazione della nuova soluzione di asset management è proceduta per gradi, mappando dapprima i pc, cui si sono aggiunti successivamente tutti i dati relativi alle stampanti, agli hub, agli swich e ai router. La procedura è stata anche oggetto di valutazione in sede di certificazione “Pattichiari” riguardo all’efficientamento del monitoraggio dei guasti per i dispositivi Atm bancomat.


«Le varie fasi di progettazione e di realizzazione dell’applicativo hanno rispettato i costi, ma non i tempi – ha continuato il responsabile -. Le fasi di rilascio in esercizio sono state più lunghe del previsto per due motivi. Innazitutto, lavorando si sono aggiunte nuove idee che nella prima stesura di progetto non avevamo avuto; il secondo motivo è che, procedendo per gradi, i tempi di testing sono stati più lunghi del previsto».


Grandi criticità dal punto di vista tecnico non sembrano essercene state. «L’impatto più forte – ha puntualizzato Romano – è stato metterlo in esercizio e abituare la struttura aziendale all’uso dello strumento. Le maggiori difficoltà sono state, quindi, più culturali-organizzative che non tecniche o di sviluppo. Quello che è certo, secondo la nostra esperienza, è che per strutture medio-piccole come la nostra una soluzione customizzata può risolvere meglio le esigenze e a costi più contenuti rispetto a un’offerta commerciale. Ma questo vale se all’interno dell’azienda esistono know how tecnico e risorse capaci di tradurre i bisogni aziendali in opportunità. Bpp, del resto, ha sempre guardato con favore a tutte le iniziative finalizzate alla promozione di una formazione tecnica dei collaboratori mediante la partecipazione anche a corsi e convegni».

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