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Backup automatizzato per migliorare le relazioni con i clienti

Gruppo Ingo, che opera nel mercato dei servizi dedicati alle relazioni, ora gestisce i processi di backup sulla propria infrastruttura, in gran parte virtuale, automatizzando i processi di backup e recovery.

Ingo è un gruppo composto da società che operano nel mercato dei servizi dedicati alle relazioni tra cui Phonetica (contact center cross-channel), Intoowit (technology solutions provider) e Oppplà (web sales). Ha 700 dipendenti e 350 clienti.

L’infrastruttura di Ingo è distribuita su diversi data center. Lo storage viene reso disponibile attraverso il cloud privato e un data farm iperconvergente, in un ambiente virtualizzato all’80%, con circa la metà dei dati nel private cloud e l’altra metà nel datafarm.

Obiettivo dell’azienda era centralizzare il data management in un modo che la soluzione di backup legacy, basata su array di dischi tradizionali, non permetteva.

Intoowit, come technology solution provider interno, ha gestito il progetto occupandosi di individuare la soluzione più adatta alle esigenze del Gruppo e dei suoi clienti.
Dopo aver implementato la soluzione di cloud data management di Rubrik, il Gruppo ha ridotto del 40% il tempo di backup e del 50% la finestra. La gestione complessiva del backup è passata da oltre quattro ore a 30 minuti alla settimana. A livello di spazio di datacenter, l’ambiente di backup è passato da 20U a 2U.

Christian Orlandi Intoowit

Christian Orlandi, COO di Intoowit ci ha spiegato l’iniziativa.

Quali sono le principali sfide del data management?

L’offerta di Ingo e di tutte le società del Gruppo, è fortemente basata sulla gestione dei dati di terzi, sia attraverso la distribuzione di applicazioni proprie, che tramite l’outsourcing di processi di business o di IT management.
In questo scenario le sfide più importanti si concentrano sul mantenimento della nostra brand reputation per distinguerci in questo mercato affollato e molto competitivo. I principali indicatori sui quali lavoriamo quotidianamente riguardano l’affidabilità dei processi di data storage e management, la segregazione e protezione dei dati dei nostri Clienti e le performance di accesso ed elaborazione.

Gestite dati di terzi: cosa vi ha cambiato il Gdpr?

Per noi l’entrata in vigore del Gdpr è stata un’opportunità per affermare delle practice che da anni sono state introdotte nella nostra filiera di processo, sia attraverso l’applicazione di un rigido piano di auditing interno, che attraverso l’acquisizione della certificazione ISO/IEC27001. Ovviamente i nostri processi sono stati adattati alla regolamentazione, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie che ci hanno supportato in questo percorso di upgrading. La gestione dei dati sensibili, ragionando anche in senso più ampio rispetto a quanto previsto dal regolamento, da sempre richiede delle attenzioni maggiori che si sono consolidate in modo più definito con l’entrata in vigore del Gdpr.

Pensando a una nuova piattaforma qual è stato il principale obiettivo tecnico che vi siete posti?

Come detto, il bisogno era di fare un upgrading delle nostre capability, in modo da garantire quanto richiesto dalle nuove disposizioni; al tempo stesso avevamo la necessità di introdurre un rinnovato processo di encryption dei dati, un aumento della capacità netta e la capacità di erogare il restore di intere macchine direttamente dalla soluzione garantendo consistenza.
Ultimo ma non meno importante, la risultante di questo progetto doveva prevedere un miglioramento tangibile nelle tempistiche relative a tutti i processi di data management.

Quanto pesa il cloud ibrido nella vostra infrastruttura?

La nostra infrastruttura è di tipo Ibrido, ed è pensata per allocare risorse ed erogare servizi sia dalle nostre piattaforme iperconvergenti, che acquisendo da cloud provider selezionati. Vediamo la nuvola come un insieme di capabilities e la decisione relativa all’allocazione è sempre condizionata dall’esigenza dello specifico processo di business che dobbiamo informatizzare. Fondamentalmente è il nostro modo di pensare che è diventato ibrido e utilizziamo le risorse in funzione dei processi e non più in funzione delle sole capacità tecniche.

Come si fa a tramutare la gestione dei dati in un driver di business? È uno slogan o c’è qualcosa di concreto?

È assolutamente concreto, in quanto il nostro posizionamento di mercato fa leva principalmente sulla qualità dell’offerta di soluzioni tecnologiche e servizi. Oggi la qualità di un partner è misurata sicuramente sulle performance che è in grado di offrire, ma risultano altamente distintive le garanzie di compliance agli standard, che agiscono sulla mitigazione dei rischi. Questi elementi rendono i clienti più fedeli e disponibili a far crescere delle partnership con soggetti che possono gestire in modo eccellente il patrimonio informativo di un’azienda.

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