Azienda sociale, azienda familiare

Come il social network può riportare in auge un vecchio, sano modello.

Due temi sociali si intersecano con il mondo It e non a caso riguardano la sfera generazionale.
Si sente spesso dire di preparare, agevolare, quantomeno non contrastare l’ingresso in azienda della nuova generazione avvezza all’uso di sistemi It provenienti dal fenomeno della consumerizzazione.
Pleonastico, se non inutile riaffermarlo. Eppure se molti sul fronte manageriale ne sentono il bisogno significa che qualcosa di latente c’è.

Però si usa incrociare due argomenti, con il risultato di togliere forza al connubio. Si dice: dobbiamo preparare l’ingresso dei “digital native” in azienda trasformandola con gli strumenti che questi usano.
Non completamente corretto: un’azienda deve adottare degli strumenti perché li valuta conformi alle proprie esigenze, non per compiacere o allettare chi con essa dovrà lavorare.
Che poi questi strumenti, in nuce, abbiano una validità, è un altro discorso.

Quale possa essere questa validità ce la segnalano le opinioni emerse durante un convegno organizzato recentemente dall’Associazione industriali bresciana e dal Csmt, in un panel di Cio.

E sono indicazioni che riescono a creare un trait d’union fra due aspetti del capitalismo: quello storico, che ha consentito a questo Paese di crescere, e quello che dovrà essere in futuro.

I social network, arriviamo al tema, possono servire a un’azienda come quella classica italiana, che ha una forte connotazione familiare, proprio riportando in superficie i valori, le peculiarità che la contraddistinguono.
L’azienda italiana familiare, è stato osservato, è cresciuta sulla forza e la volontà del “signor padrone”, che ottemperante all’articolo 1176 del codice civile la trattava come un padre fa col figlio: parlandoci, ascoltandola, raccogliendone i dubbi e le gioie, stimolandola nella quotidianità.

Il proprietario che gira l’azienda a piedi, si ferma a parlare con i dipendenti, li dirige sul campo e li ascolta, oggi in molte realtà non c’è più, forse perché è affaccendato a fare altro.
Il network sociale può restituirgli quella buona abitudine. E riesce ad accontentare tutti: vecchi e giovani lavoratori, ma anche l’imprenditore.

L’azienda sociale sarà il punto di svolta e non perché dovrà far del bene solo ai giovani: a tutti, azienda in primis.

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