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Con l’IT a bordo l’automobile sarà sempre più intelligente

Una volta Bill Gates disse che se l’industria dell’automobile avesse compiuto gli stessi progressi dell’industria informatica avremmo avuto auto a idrogeno in grado di volare. Una frase che era anche un’accusa contro la ricerca del settore automotive che non si era spinta così in avanti.

Roba del passato visto che secondo gli analisti di AlixPartners nel 2016 su 266 accordi firmati dall’industria dell’auto con altre aziende, 156 riguardano l’auto che verrà con ricerche sull’elettrico e l’Intelligenza artificiale. E ricerca e sviluppo oggi valgono 181 miliardi su un fatturato totale del settore di 1.650.

Audi e Tesla

I risultati iniziano a vedersi. Il 26 ottobre Tesla dovrebbe presentare il primo camion elettrico a Hawthorne in California, sede della Space X con la quale sviluppa razzi.

Altro progetto più futuribile è quello di Audi che al Salone di Francoforte ha presentato Elaine concept di automobile che unisce una carrozzeria crossover-coupé da 4,9 metri con la propulsione elettrica e tre propulsori e fino a 503 CV totali, con 500 km di autonomia.

In questo caso la guida autonoma è di livello 4 e il computer può gestire tutti gli aspetti della guida come l’ambiente autostradale e le fasi di parcheggio, chiamando in causa il guidatore quando necessario.

L’Audi Ai Zones permette invece di gestire tramite app da remoto alcune funzioni come la ricarica della batteria, l’invio della vettura all’autolavaggio o a un punto di consegna per effettuare spedizioni.

Sempre Audi a bordo dell’Elaine ha spinto sull’Intelligenza artificiale con il Pia, Personal intelligent assistant dove i dati del veicolo si combinano con quelli del guidatore trasmessi da un braccialetto, Fit driver, che trasmette temperatura e battito cardiaco. L’auto è in grado di memorizzare i percorsi abituali e in caso di stanchezza da parte del driver modifica la climatizzazione e cambia l’illuminazione.

La blockchain nell’automobile

Toyota ha destinato oltre un miliardo di dollari all’automobile del futuro investendo anche sulla blockchain, la tecnologia dei Bitcoin. Partendo dalla constatazione che i test sulla guida autonoma producono una marea di dati fondamentali per lo sviluppo dei progetti, Toyota ha pensato che se questi dati raccolti dai sensori fossero condivisi in maniera anonima, sicura e aperta fra tutte le aziende e gli istituti di ricerca, lo sviluppo della guida autonoma potrebbe subire un’enorme accelerazione.

Intelligenza artificiale

Per questo il Toyota Research Institute sta lavorando a un progetto progetto per lo sviluppo di un “ecosistema per la mobilità del futuro” basato sulla blockchain e le distributed ledger, cioè i registri transazionali decentralizzati e sicuri su cui si basano le criptovalute.

Volkswagen ha comprato una quota del Centro tedesco di ricerca per l’intelligenza artificiale, il Dfki, e se per caso la prossima primavera capitasse di andare a Singapore fuori dall’aeroporto sarà possibile utilizzare un taxi, NuTonomy, spin off del Mit di Boston insieme alla società di ride hailing Grab. Dopo due anni di test è pronto per circolare anche se con una persona a bordo che controlla. Fino a quando non si sa.

 

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